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04/04/2011
anime-scalze
Anime scalze 2011 Maram al-Masri realizza un ritratto di donne vittime di violenza in Francia e nel mondo. Ispirate da storie vere, da incontri con donne vere, queste poesie - di scrittura semplice e diretta - procurano grande emozione. Esprimono, con grande tenerezza, il dolore, ma anche la dignità, la volontà di resistere e vivere in libertà, gioia e a volte umorismo, il sogno e la fantasia. 88–86203–59–4 Poesia come pane Raffaella Marzano Raffaella Marzano È sempre difficile individuare il momento in cui nasce una poesia così come tutte le circostanze che la circondano e l’accompagnano. Anche se si conosce la data in cui è stata scritta, una poesia è sempre una lunga storia che alla fine va a deporsi su una pagina bianca. Una poesia che senza dubbio si legge in pochi secondi o in qualche minuto è il risultato di un processo che si sviluppa in diversi anni.
Quando ho ricevuto il mio primo schiaffo, schiaffo che ahimè doveva essere seguito da molti altri, fisici o morali, come succede a tante donne su cui si esercita ogni giorno una forma di crudeltà corporale o mentale… cosa ho fatto? Ho pianto amaramente di impotenza, e ancora oggi, se provo rabbia nel subire ciò che mi viene imposto, non riesco a fare altro che soffrire. Ma ciò mi ha permesso di avere una conoscenza più acuta della razza umana e di comunicare in maniera più stretta con tutte quelle e tutti quelli che soffrono per violenza. Perché non sono solo le donne ad essere vittime, ma anche popoli interi, bambini, anziani, i soggiogati, gli umiliati di ogni tipo e di ogni paese

Il giorno in cui sentii un liquido caldo colare tra le mie gambe, con la mia paura di bimba, decisi che nessuno al mondo aveva diritto di minacciarmi, neanche con la voce. Da quella umiliazione, da quella sofferenza subita tanto tempo fa, alla quale si aggiunse la sottrazione del mio primo figlio, nacque la donna che sono. Una donna che non sa restituire gli schiaffi, ma che sa che esiste una via d’uscita, una sublimazione di tutto lo squallore subito.
Questo sussulto, questo superamento della condizione umana attraverso la condizione femminile… è la poesia.
Da questa intuizione è nato in me il sentimento della mia partecipazione alla vita di tutti, della mia presa in carico della gioia e del dolore di tutti. È stata per me la rivelazione folgorante che la bellezza non esclude la bruttezza, ma la supera e la assimila…

Sono stata incredibilmente sorpresa il giorno in cui la poesia “Le donne come me” è stata scelta in Palestina, a Ramallah, per un programma didattico nelle scuole per ragazzi dai 12 ai 18 anni e poi anche in Francia nelle classi del secondo ciclo in cui un’allieva è riuscita a parlare della violenza subita. Ho capito che la poesia è uno specchio di tutto e che in essa si può trovare rimedio.

Maram al-Masri
Le ho viste.
Loro,
i loro volti dai lividi celati.
Loro,
gli ematomi nascosti tra le cosce,
Loro,
i loro sogni rapiti, le loro parole azzittite
Loro,
i loro sorrisi affaticati.
Le ho viste
tutte
passare nella strada
anime scalze,
che si guardano dietro,
temendo di essere seguite
dai piedi della tempesta,
ladre di luna
attraversano,
camuffate da donne normali.
Nessuno le può riconoscere
tranne quelle
che sono come loro

* * *

Betty

Padre: Georges
Madre: Emma
Età: 83 anni
Professione: ex istitutrice


Betty
ha una gatta
che si chiama
Katheline.
Katheline,
la gatta di Betty
è odiata da tutti
tranne che da
Betty
che non ama che
Katheline
Betty
non fa niente altro
che stare seduta davanti alla finestra
a carezzare il pelo
della sua gatta cattiva,
Katheline
Katheline
che odia tutti tranne che
Betty.
Ma Betty si ostina
a tenere ogni giorno
il suo diario intimo,
l’unica cosa che la distrae
da Katheline.

Sabato : Katheline non mangia.
Domenica : Katheline ha mangiato due topi.
Lunedì : Katheline miagola molto.
Martedì : Katheline mi guarda con amore.
Mercoledì : Katheline ha perso un po’ di pelo.
Giovedì : Katheline …
Venerdì : Katheline. Katheline. Katheline.
Katheline Katheline
Katheline Katheline Katheline
Katheline Katheline Katheline Katheline

* * *

Madame Chevrot

Età : 75 anni
Professione : ex stiratrice


È da molto
che non vedo Madame Chevrot,
la donna che di solito
incontravo nella strada principale.
Mi sorrideva
e il suo sorriso mi costringeva a fermarmi,
anche se avevo fretta,
per parlare del tempo,
della sua bellezza di un tempo
e degli uomini che l’hanno amata.
Madame Chevrot è piccola,
un naso grosso come una melanzana
e pochi denti
rotti e neri,
Lei giura con fierezza, che sono veri.
Elegante, per quanto l’età lo permetta.
Truccata, tanto che le cascano le palpebre …
Al nostro ultimo incontro
mi ha raccontato
di aver conosciuto un uomo
nella sala da ballo
dove stava imparando la salsa.
Lui avrebbe tanto voluto vivere con lei …
Ma lei?
Lei esitava,
divisa tra rinunciare alla sua libertà
e rinunciare al suo russare,
perché, mi diceva,
è tutto quello che lui può offrirle
la notte.

* * *

Monica e le altre

Sui marciapiedi del mondo,
sotto il suo sole soffocante
o sotto i neon di una camera,
Monica, Nawal, Maya, Aïcha, Laura, Sandra e Yoko
nel freddo
e le sue ruvide carezze,
vestite della veste leggera della loro pelle,
hanno trasformato i loro corpi
in boutiques
nelle quali
fanno mercato.
Venditrici di piacere
per chi ne ha bisogno,
toccano
quelli che nessuno vuole toccare
ed offrono un istante di tenerezza
(forse)
a quelli che non ne hanno mai diritto.
Soldi …
soldi …
soldi …
in cambio
di venti o trenta minuti
nei quali
Monica, Nawal, Maya, Aicha, Laura, Sandra e Yoko
aprono le loro boutiques
e chiudono gli occhi.
Masri Maram al
Maram al-Masri è nata nel 1962 a Lattakia (Siria), sulle rive del Mediterraneo, ad appena venti miglie marine dall’isola di Cipro. Vive a Parigi dal 1982. Dopo un primo libro pubblicato nel 1984 a Damasco dal titolo “Ti minaccio con una colomba bianca”, presso la casa editrice del Ministero dell’ Educazione, ritorna alla poesia con “Ciliegia rossa su piastrelle bianche”, pubblicato a Tunisi dalle Edizioni L’Oro del Tempo, nel 1997, e salutato con entusiasmo dalla critica dei paesi arabi.
Il premio del Forum culturale libanese in Francia, al quale partecipò il poeta libanese Adonis e destinato a premiare le creazioni letterarie arabe, le è stato attribuito nel marzo 1998.
Questo libro è stato tradotto in spagnolo, in francese, in corso e in inglese (Gran Bretagna e Stati Uniti).
Molte sue poesie sono state tradotte e pubblicate in riviste, in spagnolo, francese, inglese, tedesco, italiano, corso e turco.
Il suo terzo libro “Ti guardo”, pubblicato originariamente a Beirut nel 2000 (e poi in Francia e in Spagna) è stato pubblicato nell'agosto del 2009 da Multimedia Edizioni (traduzione dall'arabo di Marianna Salvioli). Il suo libro "Les âmes aux pieds nus", pubblicato in Francia da Le Temps des Cerises è stato pubblicato col titolo "Anime scalze" nel 2011 dalla Multimedia Edizioni / Casa della poesia che nel 2014 dà alle stampe "Arriva nuda la libertà" (traduzione dall'arabo di Bianca Carlino). Nel 2018 con la traduzione di Raffaella Marzano viene pubblicato "La donna con la valigia rossa", racconto illustrato dall'artista salernitana Ida Mainenti.

La sua poesia è inserita nel volume "Non ho peccato abbastanza. Antologie di poetesse arabe contemporanee" (Mondadori, 2007).
Maram al-Masri ha partecipato a numerosi festival internazionali di poesia in tutto il mondo e per Casa della poesia nel 2004 a "Il cammino delle comete" e a "Sidaja", nel 2005 a “Napolipoesia nel Parco” e agli “Incontri di Sarajevo”. Nel 2007 e nel 2009 ha preso parte a "VersoSud", Reggio Calabria.
Nel 2019 è stata tra gli ospiti di "Le molte lingue della poesia" a Desenzano del Garda.

È ospite abituale di Casa della poesia in letture e festival.
Nel 2017 ha ricevuto il Premio Casa della poesia - Regina Coppola e nel 2019 il Premio "Annibale Ruccello" a Castellammare di Stabia.
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