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04/04/2011

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Fatma Qandil Egitto arabo Fatma Qandil nasce al Cairo nel 1958. Trascorrerà i primi anni della sua vita a Suez, per poi fare ritorno nuovamente al Cairo dove vive tutt’ora.
Fin da bambina manifesta il desiderio di scrivere e già a sedici anni compone canzoni e brevi racconti, tutta presa dal fervore letterario che caratterizzava l’Egitto di quel periodo, incoraggiata anche da sua madre Su’ad al-Kirdany a sua volta poetessa.
Nel 1977 decide di raggiungere suo fratello maggiore Rajih in Germania dove si ferma per un anno.
Al ritorno decide di ricominciare gli studi interrotti, ma non riesce a portare a termine questo proposito, e decide di lasciare ancora una volta il Cairo per Londra, dove trascorrerà sei mesi.
È in questi anni che si compie la formazione letteraria di Fatma, che si concretizzerà nel suo primo lavoro, scritto in dialetto pubblicato nel 1984 Capace di sopravvivere*.
Nel 1987 pubblica un altro lavoro in dialetto: Coprifuoco.
Per otto anni, a partire dal 1990, si occuperà della rivista letteraria Fusul (Stagioni).
Nel 1991 si mette alla prova con il suo primo lavoro, scritto in arabo classico ma con alcune parti in dialetto: il lavoro per il teatro La seconda notte dopo le mille ed una notte.
Nel 1995 viene pubblicato Silenzio di un cotone bagnato, il libro che ha consacrato Fatma Qandil come poetessa degli anni ’90.
Grazie alla fama raggiunta con esso avrà la possibilità di viaggiare all’interno del paese per dare lettura delle sue poesie nelle varie università egiziane.
Nel 1999 scrive il suo ultimo lavoro Attraversando il ponte . La polemica legata alla lettura avvenuta a Parigi all’Institute du Monde Arabe ne ha impedito la pubblicazione. Anche questo lavoro è in dialetto ed è una sperimentazione di poesia e prosa.
Attualmente insegna poesia moderna al dipartimento di arabo dell’università di Helwan.