Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

Pelli come vecchio testamento

Pelli come vecchio testamento Skins as Old Testament
Mi chiedo chi per la prima volta scivolò
nella pelle di un’altra creatura usandola
per tenersi caldo – sporco di sangue
quasi eresia, il Cacciatore che diventa
Cervo, il Pastore Agnello come nelle caverne
della Dordogna illuminate dalle fiaccole o in buie cattedrali –
strisciando dentro
l’ancora vivida presenza del cervo
prendere la vita da ciò che prima si era mosso
all’interno, mangiare la deliziosa vita
poi spargere le sue sembianze su un io
addormentato che respira, avvolto nel muschio
nel vento,
la pioggia,
la grandine –
rotolare in un io pelle di foca sotto
un cielo mammut
sul quale la grandine picchiava e batteva,
per sentire entrambi i piedi
diventare caldi anche sul ghiaccio
o nella neve–le mani a calice
nuova fiamma di sego come spirito
della vita che passa
e ogni volta una rivelazione
fremente quando la vita
ritornava in una mano o un piede congelato
dopo che la pelliccia aveva abbracciato la sua carne, ancora più a fondo
quando i corpi umani che si accoppiavano
in una pelle di orso bruno
trovavano il calore dell’inverno e poi
il suo bambino
nella donna
veniva alla vita.



Voce: Carter Revard, Piano: Riccardo Morpurgo, Sax: Luca Collazzoni, Percussioni: Luca Colussi, Basso elettrico: Almir Nesic (Sarajevo, 2003).
Wonder who first slid in
to use another creature’s skin
for staying warm-blood-smeared
heresy almost, Hunter becoming
Deer, Shepherd the Lamb as in flamelit
Dordogne caves or dim cathedrals –
crawling inside the deer’s
still-vivid presence there
to take their lives from what had moved
within, to eat delicious life
then spread its likeness over a sleeping
and breathing self, musk-wrapped
inside the wind,
the rain,
the sleet-
to roll up in a seal-skin self beneath
a mammoth heaven
on which the sleet would rap and tap,
to feel both feet
grow warm even on ice
or in the snow-hand chalicing
new tallw flame as spirit
of passing life
and every time a tingling
revelation when the life
came back into a freezing hand or foot
after the fur embraced its flesh, still deeper
when human bodies coupling in
a bear’s dark fur
found winter’s warmth and then
its child
within the woman
came alive.



Voice: Carter Revard, Piano: Riccardo Morpurgo, Sax: Luca Collazzoni, Drums: Luca Colussi, Bass: Almir Nesic (Sarajevo, 2003).
Raffaella Marzano