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04/04/2011

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Museo della classe operaia 2022 184 Nuovo, straordinario libro di Juan Carlos Mestre, uno dei protagonisti della poesia spagnola contemporanea. Un testo meraviglioso e complesso. Opera imperdibile! 979–12–80488–06–0 Poesia come pane Raffaella Marzano Raffaella Marzano

















"Museo della classe operaia" scava tra le macerie del Novecento; per liberarsi di tutti quei comportamenti estranei al dolore della rappresaglia. Contro la cultura dell'oblio, Mestre propone una dialettica della memoria per riscattare, tra le macerie, il volto anonimo della vittima e la dignità dell'umile ("gli ultimi della fila tranquilli dice loro non sarete mai i primi"). In questo viaggio, Mestre continua il suo tenace impegno di rinnovamento e accresce la sua sfida alla tradizione poetica e al prestigio lirico ("le belle parole sono finite per te"). La sfida ai piedistalli della grammatica non vuole essere una semplice esplosione, ma fondamento per l'indagine poetica che, partendo dai frammenti e dalle scintille, costruisce nuovi instabili ponti verso la rivelazione. Sotto la presenza tutelare di Rimbaud, si evoca criticamente le avanguardie (mai la nostalgia e ancor meno la riverenza), quel che qui poco ha a che fare con l'irrazionalismo, piuttosto con una denuncia contro la ragione descrittiva, con un'incursione nei limiti del linguaggio che sono, è risaputo, i limiti della conoscenza. Logica sovvertita, ma non assenza di logica. Frammenti di realtà ridisegnati nella geometria in movimento dell'immaginazione ("tutta la geometria è un contrattempo dell’occhio come la grandine i denti del cielo "). Ne è prova il rifiuto della gerarchia e della struttura tradizionali del poema, che si traduce in un testo senza centro, senza figure o sfondi definiti. I paralleli portano così alla pittura e alla musica contemporanee.


- Emilio Torné
Mestre Juan Carlos
Juan Carlos Mestre, poeta e artista visuale, è nato nel 1957 a Villafranca del Bierzo (Spagna). Voce fondamentale del panorama poetico contemporaneo spagnolo, è cantastorie visionario che crea immagini nelle quali realtà e invenzione si intrecciano in atmosfere incantate. Quella di Mestre è una voce di insolita profondità, guidata dalla necessità etica dell’ultimo faro dell’utopia: la poesia. La poesia di Juan Carlos Mestre è di una potenza inusuale, tanto nel suo carattere espressivo, quanto nella sua capacità di riunire e moltiplicare un tessuto simbolico che cresce in maniera esponenziale nella polisemia essenziale della sua dizione.
Davanti al miraggio dell’autore, “la poesia apre le sue porte affinché fantasmi e voci tornino vivi dalla catastrofe civile al luogo da cui furono espulsi (…). Questa poesia oscilla tra le più strazianti incarnazioni del profetico e la discontinuità della prosa del mondo; tra lo splendore del mito e la narrativa erratica dei successi immaginari oltre il crudele stupore dell’esperienza”, secondo le parole di Javier Bello.

È autore di Siete poemas escritos junto a la lluvia (1982); La visita de Safo (1983); Antífona del otoño en el Valle del Bierzo (Premio Adonáis, 1985; ripubblicato nel 2003 con un cd nel quale l’autore recita le sue poesie accompagnato da Amancio Prada e altri amici musicisti); Las páginas del fuego (1987); La poesía ha caído en desgracia (Premio Jaime Gil de Biedma, 1992); La tumba de Keats (Premio Jaén de Poesía, 1999, scritto durante un suo soggiorno a Roma); El Universo está en la noche (2006, singolare opera nella quale ricrea miti e leggende mesoamericani); La casa roja (2008, Premio Nacional de Poesía 2009); La visita de Safo y otros poemas para despedir a Lennon (2011, nella quale rivisita e amplia una sua opera giovanile); e infine La bicicleta del panadero (2012, Premio de la Crítica de poesía castellana). Una selezione di sue poesie è stata raccolta nel volume Las estrellas para quien las trabaja (2007).

Come artista visuale ha esposto in molti paesi europei, negli Stati Uniti e in America Latina.

Juan Carlos Mestre ha preso parte per Casa della poesia a numerosi eventi, fra cui nel 2005 a "Il cammino delle comete” (Pistoia) e agli “Incontri internazionale di poesia di Sarajevo”; nel 2009 a "Napolipoesia nel Parco" e "VersoSud" (Reggio Calabria); nel 2010 a “La poesia resistente!” (Napoli) e “Letture mediterranee” (Baronissi); nel 2012 a "Letture Mediterranee" (Salerno). Nel 2019 è stato tra gli ospiti di "Le molte lingue della poesia" a Desenzano del Garda.

Casa della poesia ha pubblicato nel dicembre 2012 un'antologia delle sue poesie dal titolo "Le stelle a chi le lavora" (cura e traduzioni di Raffaella Marzano e Guadalupe Grande).
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