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04/04/2011

quadreria-dell-accademia-e-altre-poesie Introduzione

Quadreria dell'Accademia e altre poesie Di Alfonso Gatto sembra resistere in Giancarlo Cavallo la tensione morale della poesia come mostrano i poemetti Sarai Sarajevo e Poema a matita per Pier Paolo Pasolini. Plastici nel loro equilibrio formale, queste due opere offrono l'omaggio a due grandi poeti che, pur distanti tra loro, sono sentiti molto prossimi sul piano dell'etica della poesia: Izet Sarajlic e Pier Paolo Pasolini. (?) Ambedue sembrano da adesso vestire i panni dei lari famigliari con i quali Cavallo vuole ora accompagnarsi "perché la Storia non è mai finita" e la poesia può e deve trovare le risposte più appropriate al divenire dell'uomo. (Francesco Napoli)
quadreria-dell-accademia
Quadreria dell'Accademia e altre poesie 2008 88-86203-47-0 120 Poesia come pane Francesco Napoli
12,00 €
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Scrive Francesco Napoli: «Il poema occupa una centralità nello sviluppo della poetica di Cavallo. Con la Quadreria, infatti, si passa da una sorta di giovanil furore diffuso nella più sciolta e libera forma del poème en prose a una maturata considerazione della misura poematica capace di dare adeguato respiro e illustrazione alla materia. (…) Il verso, come detto, è breve, per lo più pennellato e d’intensa coloritura espressionista. C’è una straordinaria quanto inconsueta plasticità delle immagini sulla quale si fonda la forza evocativa della parola. L’altra materia fondante il tratto pittorico, la luce e il suo battere sulle immagini, si diffonde in un’assimilazione nella quale l’“occhio bramò/ una fedeltà minuziosa/ inseguendo/ la chimera del vero”. (…) ma nella sorpresa della luce riesce a “dar vita/ in forma di figura”, lontano dall’arte dell’illusione e dell’apparenza, a una riuscita sintonia tra parole e cose. (...) Di Alfonso Gatto sembra resistere in Giancarlo Cavallo la tensione morale della poesia come mostrano i poemetti Sarai Sarajevo e Poema a matita per Pier Paolo Pasolini. Plastici nel loro equilibrio formale, queste due opere offrono l’omaggio a due grandi poeti che, pur distanti tra loro, sono sentiti molto prossimi sul piano dell’etica della poesia: Izet Sarajlic e Pier Paolo Pasolini. (…) Ambedue sembrano da adesso vestire i panni dei lari famigliari con i quali Cavallo vuole ora accompagnarsi “perché la Storia non è mai finita” e la poesia può e deve trovare le risposte più appropriate al divenire dell’uomo.»