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04/04/2011

viaggio-al-monte-tamalpais Estratto

Viaggio al Monte Tamalpais “Ci sono libri che creano la magia nella nostra vita” ha scritto Sherey Beniker, riuscendo a percepire “la meraviglia di essere trasformati dalle parole di un libro. (...) Viaggio al Monte Tamalpais, come lo I-Ching, apre alla saggezza ad ogni pagina”.
viaggio-al-monte-tamalpais
Viaggio al Monte Tamalpais 1993 ISBN 88 – 86203 – 00 – 4 80 Altre Americhe Raffaella Marzano
10,00 €
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A volte aprono una nuova autostrada, squarciano la terra, scuotono gli alberi fino alle radici. La Vecchia soffre ancora una volta. Gli uccelli lasciano i margini della foresta, abbandonano l’autostrada. Vanno su verso le cime delle montagne e dai picchi più alti colgono orizzonti più ampi, prevedono addirittura l’era dello spazio.
Il condor sta morendo. Viveva sulle cime di Tamalpais. Le sue ali quadrate lo portavano su tutta la regione: le colline scivolavano sotto di lui con orgoglio silente. Fendeva le nuvole come un coltello spaventoso. In certe stagioni portava la luna tra gli artigli. Adesso lo sostituiamo noi. Siamo quelli che vanno verso la Montagna.
Stamattina ho messo il mio tavolo sulla terrazza, sotto gli alberi di pino. Ombre sono cadute su un foglio di carta. Ho provato a catturarne i contorni, ma essi si muovevano lentamente, incessantemente. Mi facevano pensare ai marciapiedi sui quali la gente passa in fretta. E la grande montagna mandava nell’aria un odore selvatico di erba calpestata e ogni cosa sembrava un po’ fuori luogo.
Come un coro, la calda brezza era arrivata da Atene e Bagdad, fino alla Baia, percorrendo la strada più lunga attraverso il Pacifico. Usando l’energia di questi venti sono giunta su queste coste, ossessionata, perseguitata dalle mie furie domestiche, dalle Erinni e da altre potenti creature. E mi innamorai degli immensi occhi blu del Pacifico: vidi le sue alghe rosse, le sue scogliere color sangue, il suo respiro pulsante. L’oceano mi portò alla montagna.
Una volta davanti ad una telecamera mi hanno chiesto: “Qual è la persona più importante che lei ha conosciuto?” e ricordo di aver risposto: “Una montagna”. Ho scoperto così che Tamalpais era al centro stesso del mio essere.
Anno dopo anno, scendendo la Grand Avenue a San Rafael, salendo da Monterey o Carmel, venendo da nord e dalla Mendocino Coast, Tamalpais appariva punto di riferimento costante, un po’ come un viaggatore del deserto considera un oasi, non solo come punto d’acqua, ma come idea stessa di casa. In casi simili i luoghi geografici diventano concetti spirituali.
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