1
Sono la ladra di caramelle,
davanti alla tua bottega,
le mie dita sono diventate appiccicose,
e non sono riuscita
a mettermene una sola
in bocca.
2
Che sciocchezza!
il mio cuore ogni volta che sente bussare
apre.
3
M’infiamma il desiderio
e brillano i miei occhi.
Sistemo la morale nel primo cassetto che trovo,
mi muto in demonio,
e bendo gli occhi dei miei angeli
per
un bacio.
4
Sono spaventata
come una gazzella davanti agli occhi della tua fame,
amami in silenzio
e lasciami
interrogarmi.
5
Aspetto,
e cosa aspetto ?
Un uomo carico di fiori
e di parole dolci.
Un uomo
che mi guardi e mi veda.
Che mi parli e m’ascolti.
un uomo che pianga
per me.
Provo pietà per lui
e l’amo.
6
Ho visto le tracce
dei passi,
punti neri
che vanno e vengono.
La neve bianca
cosiddetta
pura,
ha tradito
gli uccelli, i gatti
ed i fantasmi dei miei pensieri,
prima che sorga il pigro sole,
per cancellare
tutto.
7
Bussano.
Chi sarà?
Nascondo la polvere della mia solitudine
sotto il tappeto,
aggiusto il mio sorriso,
ed apro.
(...)
da Maram al Masri, "Ciliegie rosse su piastrelle bianche" Libero di scrivere, Genova, 2005