Ti mostro la notte dell’ umanità
Vista dal poeta
In una giornata cincischiata da nefaste notizie
Quando la paura ingoia l’ orizzonte,
Quando il passaporto del tuo angelo è scaduto
E manca il nome di rugiada –
sono cose che da sé si spiegano.
Rapida dev’ essere la decisione
di appuntare i coltelli,
di avere pronti i cavalli
Di includere ogni alfabeto esiliato
I volumi dell’ enciclopedia personale
i libri letti che trascorsero l’eternità con me,
i libri letti che sono scudi sciamanici.
Ti mostro il mondo con briciole di pane
Conserva una luce intangibile
l’ anima
Che temeraria si cimenta nella folla
T’ invia l’ aurora di Roma augustea
Il crepuscolo di Belgrado lazariano
E le ciglia d’ Oriente di Berlino d’ Occidente.