Paul Laraque (in creolo, Pòl Larak) è nato a Jérémie. Haiti, il 21 settembre 1920. Dopo gli studi a Jérémie e Port-au-Prince, entra all’Accademia militare nel 1939 e si diploma nel 1941. Insieme ad un gruppo di scrittori ed intellettuali haitiani incontra André Breton a Port-au-Prince nel 1945. Nel 1951 si sposa con Marcelle Pierre-Louis. Nel corso della sua carriera militare viaggia in tutto il paese dove si rende conto delle intollerabili condizioni di vita dei suoi connazionali poveri. Con Morisseau-Leroy, Émile Roumer, Franck Fouché e Claude Innocent, Laraque fa parte della prima generazione di scrittori haitiani che insieme al francese utilizzano letterariamente la lingua creola.
Poeta nell’esercito, nutre l’ambizione di esserne la coscienza. Nel 1960, resta neutrale durante gli avvenimenti politici del 25 maggio, ma sarà messo “a riposo” a novembre durante lo sciopero degli studenti e dopo l’arresto dello zio della moglie.
Laraque va in esilio nel 1961, a New York, in Spagna e poi di nuovo a New York dove vive già suo fratello Franck con la sua famiglia. La moglie lo raggiunge nel 1961 e i loro tre figli nel 1962. Laraque ottiene una cattedra di lingue romanze (Fordham University) e diventa professore di francese. Parallelamente combatte all’interno di organizzazioni progressiste, perdendo la nazionalità haitiana nel 1964.
La sua doppia raccolta di poesie, “Les armes quotidiennes / Poésie quotidienne”, ottiene il premio Casa de las Américas nel 1979, cosa che fa di Paul Laraque il primo poeta di lingua francese a ricevere questo premio. Laraque è stato co-fondatore e Segretario Generale dell’Associazione degli scrittori haitiani all’estero, che organizza tra l’altro il Festival Jacques-Stephen Alexis nel 1982 e la commemorazione del centenario di Charlemagne Péralte nel 1985. Le sue attività gli permettono di incontrare – a l’Avana, New York, Washington, – importanti figure letterarie e politiche come Fidel Castro, Nicolas Guillén, Langston Hughes, Ramsey Clark et C.L.R. James.
Dopo venticinque anni di esilio, Laraque torna nel suo paese dopo la caduta della dinastia duvalierista nel 1986, e gli viene restituita la sua nazionalità. Quando la moglie va in pensione dal suo lavoro alle Nazioni Unite nel 1989, la famiglia si stabilisce vicino a Port-au-Prince. Prepara due numeri speciali della rivista “Rencontre”, dedicati a Jacques-Stephen Alexis (1992) e a Jacques Roumain (1993). Nel 1991, dopo il colpo di stato militare che rovescia il Presidente Aristide e l’assassinio del suo « frère de soleil », Guy F. Laraque, Paul Laraque va in esilio per la seconda volta e si stabilisce a New York.
Secondo il suo stesso dire, la sua opera “esorta i popoli a liberarsi e tende, in fondo, ad apportare un nuovo contributo haitiano, in francese e in creolo, alla poesia universale.”
Ha pubblicato: "Ce qui demeure" (Montreal 1973), "Fistibal" (Montreal 1974), "Les armes quotidiennes /Poésie quotidienne" (L'Avana, 1983), "Solda mawon / soldat marron" (Port-au-Prince, 1987), "Camourade" (Willimantic 1988), "Le vieux nègre et l'exil" (Paris, 1988), "Fistibal / Slingshot" (Port-au-Prince / San Francisco, 1989). Nel 1999, le sue opere poetiche, sono state raccolte in un volume dal titolo "Oeuvres Incomplètes" (editions du CIDIHCA, Montreal).
È stato ospite di Casa della poesia e con la Multimedia edizioni ha pubblicato, nel 1994, una bellissima raccolta dal titolo "La sabbia dell'esilio".
Paul Laraque è scomparso l'8 marzo del 2007.