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04/04/2011

11/04/2008 Cena “a base di versi” con Josip Osti e Sinan Gudzevic

Cena “a base di versi” con Josip Osti e Sinan Gudzevic
11/04/2008 Giusi Chirico eventi-Testata

La poesia è il respiro dell’anima che si veste di parole per rendersi riconoscibile. Può assumere suoni di lingue sconosciute eppure raccontare storie che il cuore coglie al volo, al di là del tempo e dello spazio, perché l’uomo che si racconta usa colori diversi ma, in fondo, è sempre lo stesso uomo, ad ogni latitudine. Nasce allora il desiderio di rintracciare il filo comune che lega nell’arte della parola culture lontane, proprio la strada su cui si muove da qualche tempo la giovane associazione culturale reggina “Angoli corsari”. Le sue pregevoli “incursioni” alla volta di alcuni dei nomi più singolari del panorama letterario internazionale contemporaneo portano davvero una ventata d’aria fresca rispetto al modo “polveroso” di concepire la cultura di certi cenacoli intellettuali o pseudo-tali. Solo la poesia parla di sé, ed è assolutamente lontana da qualunque noiosa pedanteria o da soffocanti tentativi di autocelebrazione. Dopo il successo degli incontri di poesia internazionale “Verso Sud” tenutisi lo scorso settembre presso il castello aragonese, l’associazione ha dato vita alla nuova iniziativa “A base di versi - Quattro serate a cena con la poesia internazionale”, riproponendo l’antico rito di “accompagnare la passione per la letteratura alla buona tavola”, spiega Giada Diano, presidente sinandell’associazione. In collaborazione con la “Casa della poesia” di Baronissi (Sa), presso la caratteristica location del ristorante “L’Accademia” di Lazzaro, ieri sera ha dunque preso il via il primo dei quattro appuntamenti di lettura che ha goduto della profonda e cordiale umanità di due poeti slavi, il serbo Sinan Gudzevic e il bosniaco Josip Osti. In realtà la sola definizione di poeti è riduttiva, considerata la serietà dei paralleli studi filologici e critici in cui essi sono impegnati. Su questa solida base si innesta una poesia che lascia un senso vivo di realtà, quella a cui sono dignitosamente approdati occhi e anime che hanno attraversato la tragedia di una guerra civile e lo smembramento di un popolo, restando in piedi nonostante tutto, e attaccandosi alla vita in modo disilluso ma, al tempo stesso, carico di sentimento. La lettura dei versi così come la loro familiare presenza ad un appuntamento fra amici, apre alla scoperta di due anime diverse, in cui non esiste un confine tra arte e vita. Sinan Gudzevic, “personaggio” dalla carica umana irresistibile, trova la via per i suoi pensieri nell’epigramma, forma letteraria di classica memoria solitamente prediletta dai dissacratori del reale. I suoi giochi di parole carichi di effetto nella tipica chiusa finale, con sferzante ironia prendono di mira modi di fare, di pensare e di essere di questo nostro tempo, soprattutto di molte “italiche” contraddizioni colte negli anni della permanenza a Roma.Josip Osti invece è disarmante per la semplicità con cui riesce a rendere i brividi di un amore intenso, forte, totale, che è insieme sensualità e candore, abbandono e sereno rifugio nell’altro, ultima e incrollabile certezza che neanche gli orrori della guerra riescono a distruggere. Un senso profondo di perdita e di solitudine emerge invece da un documento straordinario, una video –lettera da Sarajevo inviata nel ‘94 a Sinan Gudzevic dal grande poeta Izet Sarajlic. Nella verità del dolore dell’uomo, Sarajlic invita a tener bene a mente come solo l’amore e le piccole cose della vita possano salvare un’esistenza che è stata privata di tutte le certezze: “…sono stato salvato da qualcosa che è molto meno di quello che è grande, ma mi ha salvato per questo”. Quest’ incontro ha lasciato il segno di emozioni molto forti, vissute però nel loro senso quotidiano con straordinaria e incredibile normalità. Ci si proietta ora, con la certezza di altre entusiasmanti esperienze, ai prossimi eventi che vedranno protagonisti l’affascinante poetessa siriana Maram al Masri il 24 aprile, il poeta haitiano Louis Philippe Dalembert il 9 maggio e, infine, Jack Hirschman e Agneta Falk il 30 maggio. Per avere informazioni sul programma è possibile contattare l’associazione “Angoli corsari” al 339.8022713 o all’indirizzo di posta giada742000@yahoo.it