per Izet
Ti teniamo il posto in caldo,
la grappa gelata.
Massimo sta accordando la chitarra
in attesa che la tua prima nota
ci guidi nel canto.
Dovunque il tuo volto, un miraggio,
quel largo sorriso da ragazzo come una luna asimmetrica,
che affonda in un’ondata di malinconia.
Sempre intento a qualche furberia, a qualche saggezza.
Sei qui e non ci sei. Diventiamo inquieti nell’attesa.
Nient’altro da fare con le mani,
che continuare a tenere la tua sigaretta fumante.
Non possiamo cominciare senza te.
“Allora Andiamo Izet. Andiamo Clementine…”
Ascolta il silenzio
creato dalla tua assenza.
Dove possiamo sospendere
la conversazione interrotta
che stavamo facendo con te.
In una tarda notte rugginosa,
danzando sui ciottoli
mentre tutta Salerno dormiva.
Solo il mare sveglio, indaffarato con se stesso,
batteva il fondo delle barche,
si alzava la marea…
“Quando sei? Dove?”
E cosa dobbiamo fare
con i nostri cuori
che danno strattoni a questo spazio vuoto.
La marea scende,
ci lascia pietre a mormorare
“ci manchi, ci manchi.”
for Izet
We're keeping your seat warm,
the Grappa chilled.
Massimo's tuning up,
waiting for your first note
to lead us into song.
Everywhere your face, a mirage,
that boyish grin like a lopsided moon,
drowning in a wave of meloncholia.
Always up to some mischief, some wisdom.
You're here and not. We grow restless waiting.
Nothing to do with our hands,
but go on holding your smoking cigarette.
We can't begin without you.
"So Andiamo Izet. Andiamo Clementine....."
Listen to the silence
your absence has created.
Where can we hang
the interrupted conversation
we were having with you.
Late on a rusty night,
dancing on cobblestones
while all Salerno slep.
Just the sea awake, busy with itself,
slapping the bottoms of boats,
tide coming in...
"When are you? Where?"
And what shall we do
with our hearts
tugging at this empty space.
Tide going out,
leaving us stones to mumble,
"missing you, missing you."