Nelle budella degli uccelli sacrificati
nel geroglifico fumante dal vulcano
vi si scorgeva la voce rovina.
Gli abitanti di Pompei furono tutti avvertiti.
Nemmeno uno ci credette.
Io lo so e ci credo. Questo abbraccio
potrebbe essere l’ultimo.
Non è la paura che m’invade le cellule
ma la nausea di fronte all’esercito di turisti annoiati
a fotografare la lava pietrificata,
la smorfia del dolore, il commercio con la morte
da cui è proprio quella che manca.
La cenere sotto la quale
non c’è più niente che
cenere.
Le parole sotto le quali –
altre parole.