Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011
A Pen For Pen
Leggere, sulla sedia
davanti al fuoco
mantiene la stanza calda
e appena umana -
pensare, a dove sono arrivato,
e da dove,
da cosa, da chi -
reclamando un significato.
Nessuno cui tendere la mano se non i giorni
che passano qui,
in dolce compagnia
ricorda una triste consalazione.
Voglio il mondo
di sempre
piccoli pezzi
e chiari riconoscimenti.
Voglio essere utile
a qualcuno, penso,
sempre - se non a molti,
allora a uno.
Ma farlo diventare
un'eco, sensazione
che era anni fa -
ora le mie mani sono
avvizzite e i miei capelli
diventano grigi - sembra
un orribile fardello
e un suo errore.
Allora canta questa
stagione, che passa,
grigio e blu
insieme, pioggia e sole.
Reading, in the chair
in front of the fire
keeps the room both warm
and sparely human –
thinking, to where I’ve come,
where come from,
from what, from whom –
wanting a meaning.
None to hand but the days
pass here,
in dear company
takes mind of shy comfort.
I want the world
I did always,
small pieces
and clear acknowledgments.
I want to be useful
to someone, I think,
always-if not many,
then one.
But to have it
be echo, feeling
that was years ago –
now my hands are
wrinkled and my hair
goes grey-seems
ugly burden
and mistake of it.
So sing this
Weather, passing,
grey and blue
togheter, rain and sun.
Attilia Lavagno