secondo Bert Brecht
Loro se ne vanno in maggio
la terra è lieve
e i venti ciecamente fioriti
cadono dall’alto azzurro
al verde al quale noi ci appoggiamo
Noi siamo il flusso
di un inizio
fino a un’altra fine
che noi non raggiungiamo
gli occhi esplodono prima della visione
A ogni inizio
noi siamo la fine nata sulle
assi rozze di una barca
che colmo di folli né la patria
conosce né la meta
Ma pieni di nostalgia patria
siamo nel sogno di ogni fine
di questo mondo e piegati
su se stessi e ormai perduti
non sappiamo
nulla della nostra sorte
nelle seggiovie: del grande cielo
l’azzurro ancor più grande
attracca il carico
non scegliendoci per corrieri di nessuno
nach Bert Brecht
Sie gehn im Mai
das Land ist leicht
und blütenblind fallen
die Winde vom hohen Blau
ins Grün an das wir lehnen
Wir sind ein Strahl
von einem Anfang
hin zu einem anderen Ende
das wir nicht erreichen
brechen die Augen vor dem Sehn
Von allem Anbeginn
sind wir ein Ende geboren auf
die rohen Planken eines Schiffs
das narrenvoll nicht Heimat
kennt noch Ziel
Und heimatvoll
von allen Enden dieser Welt
sind wir geträumt und hingebogen
zu uns selbst und schon verloren
wissen wir sogar
In Ausguckkörben nichts
von unserem Los: des
groβen Himmels gröβerer Azur
vertäut die Fracht
wählt uns zu niemands Boten