Non domandarmi, amore, di quel primo amore Don't ask me, love, for that first love
alla maniera di Faiz Ahmed Faiz
Non pensare che io non sia cambiata. Chi ha detto
che l’assenza rende il cuore più tenero?
Anche se guardo il sole scendere nel suo rosso letto
ogni giorno, i giorni non per questo s'allungano.
Ci sono tanti tipi di silenzio,
nessuno più radioso di quello del sole.
Il sole è silente alla nostra presenza,
diverso è l’amore, silente nella sua assenza.
Pensavo che ogni primavera fossi tu,
ogni germoglio, ogni bocciolo;
che l’estate non dovesse far di più
che seguire, cantando nel mio sangue.
Mi sbagliavo. Cos’aveva a che fare
l’estate col dolore in piena?
Ogni roseto, ogni fiore che nel passare
ammiravo, stava sulla porta di un estraneo.
Come fili attraversando le nostre città, secoli
di seta grezza, velluto e broccati
hanno inzuppato le strade di sangue. Corpi,
maturi di piaghe in vicoli e mercati,
pagano con le loro vite. Ma per me
c'era poco tempo per le guerre del mondo,
l’amore era guerra abbondante. Nel cielo vedevo te,
e erano i tuoi occhi le mie stelle cadenti.
Non chiedermi, anche se lo vorrei
e so che non lo farai, altre lacrime da versare.
Perché costruire una diga a Sefid Rud
se non serve per anni ad irrigare?
Anche se non vedremo mai gli olivi, le risaie,
né troveremo riparo in un pergolato dal calore
del sole, nei nostri giorni, le nostre vite
hanno più a cui devono rispondere che all'amore.
Voce: Mimi Khalvati
Pianoforte: Riccardo Morpurgo
Napolipoesia, 2002 after Faiz Ahmed Faiz
Don't think I haven't changed. Who said
absence makes the heart grow fonder?
Though I watch the sunset redden
every day, days don't grow longer.
There are many kinds of silence,
none more radiant than the sun's.
Sun is silent in our presence,
unlike love, silent when it's gone.
I thought that every spring was you,
every blossom, every bud;
that summer had little to do
but follow, singing in my blood.
How wrong I was. What had summer
to do with sorrow in full spate?
Every rosebush, every flower
I passed, stood at a stranger's gate.
Weaving through our towns, centuries
of raw silk, brocade and velvet
have swilled the streets in blood. Bodies,
ripe with sores in lanes and markets,
are paying with their lives. But I
had little time for the world's wars,
love was war enough. In your sky,
your eyes, were all my falling stars.
Don't ask me, though I wish you would
and I know you won't, for more tears.
Why build a dam at Sefid Rud
if not to water land for years?
Though we'll never see the olives,
ricefields, shelter in an alcove
from the sun, in our time, our lives
have more to answer to than love.
Voce: Mimi Khalvati
Pianoforte: Riccardo Morpurgo
Napolipoesia, 2002