Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

Prigioniero Poesie

Prigioniero Capturado
Sulla nuova strada che attraversa
il Guatemala nordoccidentale,
i kaibiles catturarono un giovane
sordomuto e forte di nome Pilín.
Gli ufficiali militari
cominciarono a torturarlo per farlo parlare
per fargli denunciare gli altri
e fargli indicare il percorso
fino agli accampamenti dei guerriglieri.

E poiché Pilín si limitava a sorridere,
i capi militari, furiosi,
continuarono a picchiarlo e torturarlo
senza che il colpevole, sordomuto
pronunciasse una sola parola.
Ammirando il grande riserbo
del presunto “capo guerrigliero”,
i kaibiles decisero allora
di tagliargli la lingua, cavargli gli occhi
e infine, bruciarlo vivo.
Pochi giorni dopo sentimmo
nei comunicati dell’esercito,
che nella strada che attraversa il nord occidente,
erano stati uccisi vari sovversivi
e che insieme a loro era caduto
“uno dei più alti capi guerriglieri”.
Certo si riferivano a Pilín,
il tranquillo ragazzo di paese;
sordomuto, sorridente e apolitico.
En la nueva carretera transversal
del noroccidente de Guatemala,
los kaibiles capturaron a un ciudadano
sordomudo, joven y fuerte llamado Pilín.
Los oficiales militares
con torturas quisieron hacerlo cabla
para que denunciara a otros
y que señalara el camino
hacia los campamentos guerrilleros.

Y como Pilín solo se sonreia,
furiosos, los jefes militares
siguieron con sus golpes y torturas
sin que el reo, sordomudo
les soltara una sola palabra.
Admirando el gran ermetismo
del supuesto “jefe guerrillero”,
los kaibiles decidieron entonces
cortarle la lengua, sacarle los ojos
y por último, quemarlo vivo.
Pocos días después escuchamos
en los comunicados del ejército,
que en la carretera transversal del noroccidente,
habían matado a varios subversivos
y que junto con éllos también había caído
“uno de los más altos jefes guerrilleros”.
Seguramente de Pilín se referían,
aquel hombre tranquilo de aldea;
sordomudo, sonriente y apolítico.
Raffaella Marzano