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04/04/2011

L’altra faccia

L’altra faccia La otra cara
sotto questa poesia d’amore
si nascondono le macerie dell’odio.
Sebbene questa poesia si smentisca
presumendo essere un’apologia alla vita
con la sua flora esposta all’ospite
la sua piccola testa ornata di ghirlande,
il suo volto dalle mille facce, illuminata.
Dietro l’altra sua faccia
il fuoco, la lingua delirante
che ride come un angelo apocalittico.
Il male mi occupa lo spazio e il tempo
quando cerco inutilmente l’ossigeno
della sua parola
la sua mano dolente
la sua sacra occupazione.
I componeneti dell’odio
vanno liberi e invadono tutti i fronti
di questa poesia che annega.
È che qualcuno decide in questa ora
le nostre morti.
Decide come e quando
prenderemo la pozione di veleno.
Qualcuno impazzito
che si leva dietro le ombre
di questa poesia
prendendo il nome a dio.
Mentre dio batte i tappeti dalla polvere
nel suo tempio.
E non ascolta, sordo, la bomba a orologeria
che scoppia nelle vicinanze.
Questa poesia è caduta nelle mani
dell’odio delirante e si dibatte tra la vita e la morte.
Nella sua stessa casa oltragiata.
Difendo
il parlare d’amore
sebbene non sia il momento adatto
e sembri assurdo.
Altro sogno, una specie di zagara
che riempie d’acqua tutti i distributori
e che l’acqua segue il suo legittimo corso.
bajo esta poesía de amor
se esconden los escombros del odio.
Aunque esta poesía se desdiga
presumiendo ser una apología a la vida
con su flora expuesta al visitante
su cabecita adornada de guirnaldas,
su rostro de mil caras, iluminada.
Detrás de su otra cara
el fuego, la lengua delirante
que ríe como un ángel apocalíptico.
El mal me ocupa el espacio y el tiempo
cuando busco inútilmente el oxígeno
de su palabra
su mano condolida
su quehacer sagrado.
Los componentes del odio
andan liberados e invaden todos los frentes
de esta poesía que se ahoga.
Es que alguien decide en esta hora
nuestras muertes.
Decide cómo y cuándo
tomaremos la poción del veneno.
Alguien desquiciado
que surge detrás de las sombras
de está poesía
Tomándole el nombre a dios.
Mientras dios sacude las alfombras de polvo
en su templo.
Y no escucha ,sordo, la bomba de tiempo
que estalla en la vecindad.
Esta poesía a caído en manos
del delirante odio y se debate entre la vida o la muerte.
En su propia casa ultrajada.
Abogo por
hablar de amor
aunque no proceda
y parezca absurdo.
Otro sueño, una suerte de azahar
que llene de agua todo los surtidores
y que el agua cobre su legítimo sentido.
Raffaella Marzano