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04/04/2011

01/08/2001 Napoli, novella capitale della poesia? Rassegna Stampa

Napoli, novella capitale della poesia?
01/08/2001 Marie José Hoyet Pagine

Napoli, novella capitale della poesia? Napolipoesia Incontri internazionali, 27-29 maggio 2001 - al di sopra e al di fuori del papiro, ci sono delle forze (Antonin Artaud) Fra gli eventi poetici che non si possono ignorare ormai ci sono quelli curati dalla Multimedia di Raffaella Marzano e Sergio Iagulli in varie località della Campania. Dopo l’edizione di Napolipoesia del 1999 nel parco Archeologico di Posilippo che già aveva raggiunto un importante traguardo, quella di quest’anno, appoggiata da alcune strutture pubbliche (in particolare dall’assessorato all’Identità del Comune di Napoli), è destinata a lasciare il segno. Più che di un festival, come dicono gli stessi organizzatori, si è trattato davvero di una festa della poesia, un incontro tra appassionati appartenenti a culture diverse per mettere a confronto esperienze poetiche di varia natura che hanno in comune l¹attenzione a nuovi linguaggi e a pratiche testuali diversificate nonché la volontà di avere una voce politica per esprimere le tensioni del nostro mondo, mediante un’arte concepita come strumento per parlare del presente. Nelle tre serate si sono succeduti nella bellissima Sala dei Baroni del Castel Nuovo-Maschio Angioino, di solito sede di riunioni politiche, 21 poeti arrivati puntualmente da tutte le parti del mondo che hanno recitato le proprie creazioni nella loro lingua madre mentre i testi in traduzione italiana scorrevano sullo sfondo, accompagnati da uno stuolo di eccellenti musicisti per la maggior parte napoletani (Carmela Cardone, Maurizio Carbone, Mauro Di Domenico, Gaspare Di Lieto, George Johnson Jr, Ferdinando Gandolfi, Alfredo Messina, Enzo Nini e Massimiliano Sacchi), chiamati ad “interagire” durante le letture con strumenti classici o etnici. La notevole performance di apertura nel cortile del Maschio, ha riportato in campo un aficionado, il sardo Alberto Masala, da sempre molto sensibile alle esperienze d’avanguardia, specialista di eventi di poesia concreta, che si è esibito in un reading corredato di proiezioni dedicate alle donne afgane e accompagnato dalle belle voci di Fabiola Ledda, Miriam Palma e Maurizio Maiorana. Dei poeti invitati, voci famose o emergenti, ci sembra doveroso citare tutti i nomi, ricordando che alcuni di loro avevano già partecipato ad altre manifestazioni quali “Parole di Mare”, “Lo Spirito dei Luoghi”, “Verba Volant” curate dagli stessi instancabili organizzatori negli anni scorsi ad Amalfi, Salerno, Baronissi e a Napoli. Erano presenti gli italiani Mariano Baino, Tommaso Di Francesco e Gabriele Frasca, gli spagnoli Antonio Ganomeda, Juan Carlo Marset e Vicente Valero, il portoghese Casimiro de Brito, lo sloveno Ciril Zlovec, il croato Sinan Gudzevic, il bosniaco Izet Sarajlic, l’inglese originario di Trinidad, Roger Robinson, il canadese Christopher Dewdney, gli statunitensi David Henderson, Jack Hirschman, Devorah Major e Janine Pommy Vega, la cilena Carmen Yanez, il tuareg Hawad, il camerunese Paul Dakeyo, l’australiano Hugh Tolhurst. Puntando sia su voci affermate che sulle nuove onde della scrittura internazionale, viene così tracciata una mappa, volutamente parziale, che privilegia gli approcci non accademici nonché la forte componente orale di una poesia non più relegata nei soli libri, in cui spesso le modalità extra-linguistiche risultano prevalenti. Esemplari in questo senso alcune prestazioni come quella di Devorah Major che ha messo in risalto inconsuete modulazioni della voce o quella di Janine Pommy Vega improntata a una gestualità e ritmica tali da confluire in una vera e propria danza. Notevole quindi la campionatura di voci e di testi offerti dalla manifestazione che ha riscontrato una grande partecipazione di giovani, manifestazione che non si conclude con questi tre giorni di performance ma prosegue in altri luoghi d’Italia a cominciare dalla Casa della Poesia di Baronissi (Salerno), con una serie di incontri, fra cui una tournée di Jack Hirschman, personaggio simbolo della sinistra americana, autore di un ottantina di libri tra i quali due raccolte di poesia pubblicate dalla Multimedia "Soglia infinita" (1993) e "Arcani" (1999). Anche Izet Sarajlic, la voce lirica di Sarajevo, che ha commosso il pubblico napoletano leggendo alcuni poemi tratti da "Qualcuno ha suonato" (Multimedia Edizioni, 2001, con una lettera-prefazione di Erri De Luca), un’antologia di testi pubblicati tra il 1948 e il 2000, egregiamente tradotti da Raffaella Marzano e Sinan Gudzevic, presenterà dopo Napoli e Roma il suo libro in varie città italiane durante l’estate. In definitiva, si potrebbero applicare, certo con sfumature e in contesti diversi, a molti dei poeti che hanno partecipato a Napolipoesia, le parole del critico Marco Nieli che sottolinea come la sua “straordinaria capacità di adesione al vissuto quotidiano”, suo personale come del proprio popolo, sia “per Sarajlic quasi un imperativo programmatico”, come testimonia il poema "Solo adesso" in cui l¹autore ha saputo coniugare partecipazione e dichiarazione di poetica: "Solo adesso che la mia testa si è coperta di brina Che ho paura che il suono della campana possa essere per me, solo adesso che si allontanano i violini - so chi è poeta. Poeta è quello, quello che sempre ricomincia daccapo."

Marie José Hoyet

 

"Pagine" n. 32 (maggio-agosto 2001)