Antonella Anedda (Anedda-Angioy), è nata a Roma da una famiglia sardo-corsa. Si è laureata in storia dell’arte studiando tra Roma e Venezia Ha insegnato presso l’Università di Siena. Attualmente vive tra la Sardegna e Roma dove lavora part-time a scuola.
Ecco le sillogi poetiche che ha dato alle stampe: «Residenze invernali» (Crocetti Editore, Milano, 1992), «Notti di pace occidentale» (Donzelli editore, Roma, 1999) – che si è aggiudicata nel 2000 il “Premio Montale” – e «Il catalogo della gioia» (Donzelli editore, Roma, 2003), "La vita dei dettagli. Scomporre quadri, immaginare mondi" (Donzelli Editore, Roma 2009) e "Salva con nome" (Mondadori Editore, Milano 2012).
Il resto della sua produzione è costituito non solo dal volume di traduzioni e variazioni «Nomi distanti» (Edizioni Empirìa, Roma, 1998), ma anche da tre raccolte di saggi o prose liriche: «Cosa sono gli anni» (Fazi Editore, Roma, 1997), «La luce delle cose. Immagini e parole nella notte» (Feltrinelli, Milano, 2000). «Tre stazioni» (LietoColle, Faloppio, 2003). "Dal balcone del corpo" (Mondadori, 2007), "La vita dei dettagli. Scomporre quadri, immaginare mondi"(Donzelli Editore, Roma 2009), "Salva con nome" (Mondadori Editore, Milano 2012)
Ha collaborato alle riviste «Poesia» (Crocetti Editore) e «Nuovi Argomenti» (Mondadori).
La sua prima raccolta di poesie, Residenze invernali (Crocetti, 1992) l’ha subito imposta come una delle presenze più importanti della nuova poesia italiana. “Il richiamo alla posizione di Celan, alla sua idea di respiro, e alla sua scrittura intesa come colloquio con i sommersi” è stato individuato come un elemento centrale di questa poesia che si impone per la sua essenzialità e la sua precisione.
Antonella Anedda è stata ospite di Casa della poesia nel maggio 2007.