Felix Grande è considerato uno dei grandi innovatori della poesia spagnola degli anni Sessanta. Anche se nato a Merida, Badajoz, ha trascorso la sua infanzia e gli anni giovanili a Tomelloso (Ciudad Real), dove suo nonno era capraio. Figlio di una guardia d'assalto, è stato chitarrista di flamenco fin quando, secondo quanto racconta lui stesso, ha deciso di cambiare lo strumento con la letteratura, che nella sua penna possiede molti punti di contatto con la musica. A Tomelloso divenne bracciante e scoprì l'amore. La sua opera si è evoluta da una ispirazione machadiana e dal compromesso sociale di "Las piedras" verso una riflessione sul linguaggio e l'erotismo. Premio Adonais nel 1963 per "Las piedras". Altre opere dell'autore sono "Musica Amenazada" (1966), il libro di racconti "Fabulas", visione critica del mondo attuale (1991), e il saggio "Apuntes para una poesía española de posguerra" (1970). È sposato con la poetessa Francisca Aguirre, dalla quale ha avuto una figlia, anch'essa poetessa, Guadalupe Grande.
Appassionato di musica, paroliere e chitarrista, come flamencologo ha scritto "García Lorca y el flamenco" (1992), "Agenda flamenca" (1987), "Memoria del flamenco" (1995), che ha ottenuto il premio nazionale di Flamencologia, e "Paco de Lucía y Camarón de la Isla" (2000). È membro di ruolo della Cattedra di Flamencologia e studi folkloristici.
Ha ottenuto il Premio Nacional de Poesía nel 1978 per "Las rubáiyatas de Horacio Martín", nel quale si inventa un eteronimo ispirato all'Abel Martin di Antonio Machado e al Ricardo Reis oraziano di Fernando Pessoa. Per qualche tempo ha diretto la rivista "Cuadernos Hispanoamericanos". Dopo la caduta del Partito Socialista Operaio Spagnolo fu destituito e ha fatto causa, per riavere nuovamente la sua carica, ottenendo quanto richiesto. È stato Premio Gabriel Miró nel 1966, Barcarola nel 1989, premio Nacional de las Letras Españolas nel 2004, medaglia d'oro di Castilla-La Mancha.
Come scrittore di narrativa,vanno ricordate le sue opere "Doscientos" (1968), "Parábolas" (1975), "Lugar siniestro este mundo, caballeros" (1980), "Fábula" (1991), "Decepción" (1994), "El marido de Alicia" (1995), "Sobre el amor y la separación" (1996) e "La balada del abuelo palancas" (2003).
Felix Grande ha dichiarato spesso che i poeti che lo hanno segnato di più sono stati Antonio Machado, Luis Rosales, dei quali è stato discepolo e amico, e César Vallejo.
Felix Grande ha preso parte agli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo 2008.
Felix Grande si è spento a Madrid il 30 gennaio del 2014.