Sfilze di lampi nella mezzanotte
del cielo del Dakota.
Dormivamo nel retro della macchina, i piedi
che sporgevano dalla zanzariera.
Faceva caldo.
Il Wy-
oming di mattina era rosso-
indiano con montagne dai nasi aguzzi di
Shoshone, strapiombi di sedimenti
stratificati che raccontano
di quando le montagne lottarono
una contro l’altra e
il Big Horn si restringeva
con l’argilla e il limo
fino
ai marroni e verdi montana. Cervi che saltavano
sulle colline, orsi delle regioni selvatiche,
un grande albero che spuntava dalla testa
di un alce.
Ci dirigevamo verso sud nell’Idaho, evitando
le città, prendendo strade secondarie, riempiendo
il retro della macchina di ramoscelli
e fiori.
Non accendemmo mai la radio.
Non leggemmo mai un giornale.
Arrivammo in California. Il giornale diceva,
Papà, che eri morto da tre giorni.
Le città e i paesi di nuovo in fila uno dopo l’altro.
Il sole diventò accecante. Lei si mise gli occhiali scuri.
Guidai lentamente lungo le strade fino alla fine.
(1961)
Voce: Jack Hirschman
Piano: Gaspare Di Lieto
Lightning-runs down the midnight
Dakota sky.
We slept in back of the wagon, feet
stuck out of mosquito netting.
It was hot.
Wy-
oming in the morning was indian-
red with ax-nose mountains of
Shoshone, chin-cliffs of sediment
piled high and telling of
when mountains fought
each other and
Big Horn narrowed
with clay and silt
to
montana browns and greens. Bucks loping
on hills, wilderness bear,
a great tree growing out of the head
of a moose.
We headed south in Idaho, riding clear
of towns, taking back roads, filling
the back of the wagon with sprigs
and flowers.
Never turned the radio on.
Never read a headline.
We hit California. The newspaper said,
Papa, you were three days dead.
The cities and towns piled up again.
The sun got blinding. She put on dark glasses.
I drove slowly through the streets to the end.
(1961)
Voice: Jack Hirschman
Piano: Gaspare Di Lieto