Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

Interludio umano

Interludio umano Human interlude
Lei stava appoggiata
al muro vicino
all’Hotel Tevere con in mano
un biccchiere di plastica
quando iniziò a piovere.
Ho cercato una moneta, le sono
andato vicino
e l’ho fatta cadere nel bicchiere.
Cadde sul fondo
di un’aranciata.
Sono arrossito, ho guardato
i suoi occhi devastati e la pelle
e i capelli diventati prematuramente
grigi, e ho detto che
mi dispiaceva, che avevo pensato
avesse bisogno di soldi.
“Ne ho bisogno”, rispose
e sorrise “Stavo
solo bevendo
qualcosa”.
E restammo così
a ridere assieme
mentre guardavamo le gocce di pioggia cadere
sul lago d’arancia
sopra la moneta che affondava.
She was standing against
the wall near
the Tevere Hotel holding
a plastic cup
as it began to rain.
I dug for a coin, walked
up to her
and dropped it in.
It feel to the bottom
of an orange drink.
I blushed, looked into her
ravaged eyes and skin
and hair prematurely
greying, and said
I was sorry, I’d thought
she needed some bread.
“I do”, she said
and smiled, “I was
just having a little
drink.”
And we stood there
laughing together
as we watched the raindrops fall
on the orange lake
above the drowning money.
Bruno Gullì