Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

ko-un Altro

Un Ko
Se qualcuno, anni dopo la mia morte, aprirà la mia tomba, la troverà piena, non delle mie ossa, bensì di poesie scritte nel buio di quella cassa.
Sono forse troppo attaccato alla poesia?
I miei versi esistono accanto al mio addio alla poesia, per questo il mio attaccamento alla poesia diventa in sé allontanamento da essa.
- Ko Un


La mia poesia è una corrente. La corrente può infrangersi sulla costa o creare ritmi con l’aiuto del buio o della luce. Così le mie poesie diventano echi.
(…)
Sono un figlio ribelle, ostile ad ogni forma fissa di composi-zione poetica, come quelle che si trovano nella poesia cinese, così piena di regole e limitazioni, quasi quanto il sistema di governo di un tiranno. Il poeta sta, solo, nel sistema di vita di una poesia. Ora non credo più ai molti sentieri che le mie poesie hanno preso. Il verso libero richiede ancora più liber-tà. Ora che i versi hanno perso ogni forma, ciò che prima non era considerato poesia ora lo è.
- Ko Un


Ciò fa di una poesia un sistema vivente che non può essere definito da nessuno e può essere definito da tutti. (…) È esattamente in questo contesto che rifiuto le mode recenti tendenti a interpretare una poesia considerandola un testo. Nessuna poesia può rimanere su una scrivania o su uno schermo di Internet. Le poesie non esistono in antologie materiali.
L’universo, lo spazio, l’immensità del tempo sono il loro palcoscenico più consono.(…)
- Ko Un


Forse proprio per la perdita di quest'aura, i poeti oggi sono più liberi. Nel passato, hanno cantato la solitudine e il dolore: ora è tempo che soffrano e si sentano soli. Quando un poeta cammina, ha dietro di sé un'ombra che lo segue. Io voglio essere l'ombra, non il poeta.
- Ko Un


«Il mercato ormai è più spaventoso della prigione, anche di quella che ho vissuto io. È necessario fare in modo che la Terra non sia ostaggio della violenza del capitalismo»
- Ko Un


"La mia poesia non è costretta in uno spazio né delimitata in un tempo. La ritrovo ovunque: sui monti sotto forma di neve, o nel mare quando diventa onda. Di sera la mia poesia è una stella. E quando entra nella storia si trasforma in evento. Nell'oscurità essa prende il posto del sole. È la mia piccola sorgente di luce".
- Ko Un
Ko Un (Kunsan, 1º agosto 1933), è un poeta, scrittore, saggista, autore teatrale e pittore sudcoreano, tra le figure più rappresentative della Corea del Sud contemporanea. Ko Un nasce nel 1933 durante l'occupazione giapponese in una cittadina della regione Cholla settentrionale della Corea e sarà il testimone delle vicende dolorose che il suo Paese dovrà affrontare nell'arco di numerosi decenni: dalla dominazione coloniale, agli orrori della Seconda guerra mondiale, dalla guerra fratricida... 3