Costruisco l'edificio dell'anima.
Un grosso strato di vento.
Un grosso strato di fuoco.
Un grosso strato d'acqua.
Un grosso strato di terra.
Costruisco la torre della carne.
Costruisco le radici.
La terra mi frana addosso,
l'acqua mi inonda,
il fuoco mi divora,
il vento mi travolge.
Devo scalare il cielo.
Costruisco la mia lotta.
L'anima vuole il fuoco,
la bocca un granello d'acqua,
l'anima vuole il vento,
il piede un lembo di terra.
Difendo ogni palmo.
Costruisco la fantasia?
Costruisco strati vuoti?
Un edificio per dei secoli?
Una casa per i terremoti?
Il tempio degli dei?
Un tetto per la gente?
Costruisco la conchiglia dell'essere.
Tra spinosi interrogativi
estraggo dalle viscere
strati di elementi,
e benché sia un martirio,
costruisco, perché è voluttà. Zidam stavbo duše.
Velik kvader vetra.
Velik kvader ognja.
Velik kvader vode.
Velik kvader zemlje
Zidam stolp mesa.
Zidam korenine.
Zemlja me zasipa,
voda me zaliva,
ogenj me požira,
veter me spodnaša.
Moram do neba.
Zidam svojo bitko.
Duša hoče ogenj,
usta zrno vode,
duša hoče veter,
noga krpo zemlje.
Branim slednjo ped.
Zidam domišljijo?
Zidam votle kvadre?
Stavbo za stoletja?
Hišo za potrese?
Tempelj za bogove?
Streho za ljudi?
Zidam školjko bitja.
Med ostmi vprašajev
lomim iz drobovja
kvadre elementov,
in čeprav je muka,
zidam, ker je slast.