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04/04/2011

Fine del libro Poesie

Fine del libro Konec Knjige
A un giovane poeta

Caro amico,
quanto diversa può essere
una vecchia cucina
dove un gruppo di poeti
fraternizzava bevendo allegramente.
Sono solo,
le falene volano intorno alla lampada,
scrivo capitoli dalla genesi,
nella stanza accanto
dorme mia madre
vecchia come la Sibilla
e anch’io mi porto dietro
un bel gruzzolo di anni.
È temporale,
vento e pioggia,
e tu sei lontano, chissà dove,
bello e giovane,
pronto a sfidare
a cuor leggero tutte le sorti
e a ripetere tutti gli errori
dei vecchi poeti.
Non ti hanno insegnato nulla
i lamenti di Ovidio,
né i reticolati della Siberia,
né il nero corvo sul campo,
né la morte che ci aspetta
davanti a Cordoba,
e neanche questa lettera
ti toccherà sul vivo.
Dovrai andare da solo
per vie anguste e insidiose.
Da solo sperimentare
i veleni e i balsami.
E da solo siederai prima o poi
in una vecchia cucina
a calcolare il guadagno e la perdita,
lambiccandoti il cervello come io adesso
se alla fine del libro
bisogna scrivere
Mai più
o
Ancora.
Dragi privateli,
kako drugačna je lahkó
stara kuhinja,
kjer se je družba pesnikov
bratila v vinskem veselju!
Sam sem,
luč obletavajo vešče,
pišem poglavja iz Geneze,
v sobi
spi moja mama,
stara kakor Sibila,
in tudi za mano je že
dokaj let mojega časa.
Nevihta je,
veter in dež,
in ti se daleč nekje,
lep in mlad,
z lahkim srcem pripravljen
tvegati vse usode
in ponoviti vse zmote
starih pesnikov.
Niso te izučile
Ne Ovidove tožbe,
ne sibirski obôri,
ne v poljani črni vran,
ne smrt, ki nas čaka
pred Córdobo,
in tudi po pismo
ti ne bo seglo do živega.
Sam boš moral
Skoz ozke, zahrbtne ulice.
Sam boš preskušal
Svoje strupe in balzame.
Sam boš nekoč sedel
V stari kuhinji,
Stel dobiček in zgubo,
in tuhtal, kakor zdaj jaz,
ali je treba
na koncu knjige zapisati
Níddar več
ali
še.



Jolka Milič