Certo, addormentarsi.
Scacciare la luna
dalla finestra.
Mettere in contumacia
le zanzare.
Stabilire per i gatti
lo spazio notturno.
Zittire i malinconici
cani dei vicini.
Chiudere l’udito
a tutti i rumori
tranne a quello della pioggia.
relegare tutti i pensieri
angosciosi nel posto
che gli spetta,
nel tempo passato
o futuro.
Sistemare i sentimenti
nei reconditi
meandri del cuore,
in astucci
chiusi a chiave fino all’alba.
Reprimere i dolori.
Controllare i desideri
e superare le offese.
Non comporre poesie.
Afferrare il filo di una storia
e inventare una favola.
Fungere da mamma a se stessi.
Essere la propria amata.
Coprire di baci
il cuore insoddisfatto.
Coprire con una coperta
le membra infreddolite.
Entrare
nell’enclave monastica
del buio e del silenzio.
Andare lontano.
In capo al mondo.
Al confine dei sogni e dei non sogni.
E magari
ancora più lontano.
Seveda, zaspati.
Pregnati mesec
iz okna.
Vpeljati kontumac
za komarje.
Odkazati mačkam
prostor za noč.
Utišati žalostne
tuje pse.
Zapreti sluh
za vse šume
razen za šum dežjà.
Vse hude misli
postaviti tja, kamor spadajo,
v pretekli
ali v prihodnji čas.
Pospraviti čustva
v odročne trakte srca,
v šatulje,
s ključem zaprte do jutra.
Potlačiti bolečine.
Obvladati hrepenenja
in preseči užaljenja.
Ne delati pesmi.
Nitko zgodbe ujeti
in si izmisliti pravljico.
Biti sam svoja mama.
Biti sam svoja ljuba.
S poljubi prekriti
nezadovoljno srce.
Pokriti z odejo
premražene ude.
Stopiti
v meniško enklavo
teme in tihote.
Oditi daleč.
Do roba sveta.
Na mejo sanj in nesanj.
In mogoče
še dlje.