Il 28 ottobre 2001 a New York, all'età di 67 anni, è morto il poeta beat Martin Matz. Aveva partecipato a reading con Kerouac, Ginsberg, Corso, Ferlinghetti e gli altri beat "storici", compresa la famosa lettura del 1984 all'Albert Hall di Londra, ma "beat" fino in fondo Martin Matz non ha mai trovato il tempo e la voglia di "darsi da fare" dietro a un editore per pubblicare le sue poesie, e così in Italia si è saputo di lui solo nel 1999, in occasione dei festival di poesia organizzati da City Lights di Firenze a Cagliari e da Multimedia Edizioni a "Napolipoesia" e con un suo reading il 22 di ottobre nella Casa della poesia, accompagnato dal pianista jazz Gaspare di Lieto. Le sue liriche eleganti e surreali, il suo fisico imponente, la sua personalità dolcissima e gentile lo hanno imposto immediatamente all'attenzione e all'affetto del pubblico italiano, che ha potuto applaudirlo di nuovo nel 2000 nel reading itinerante "Pullmann My Daisy" e ad Amalfi nel festival “Parole di Mare” , spesso accompagnato dal sax di Steve Lacy o dal pianoforte di Gaspare Di Lieto.
Nato a Brooklyn, a 11 anni, dopo la morte del padre (trotzkista), si trasferì con la madre e il nuovo marito di lei a Omaha, in Nebraska ("Una piccola cittadina piena di pregiudizi - raccontava - non avevo nulla in comune con i miei compagni di scuola, e mi convinsi che in me c'era qualcosa di sbagliato. Ma quando tornai a New York, al Greenwich Village, con i primi spinelli realizzai che non ero io a essere sbagliato, ma quei fottuti di Omaha").
Nel 1956 è a San Francisco, dove diviene amico di Bob Kaufmann e conosce Jack Kerouac, Neal Cassady e gli altri beat. L'anno seguente parte per il Messico, dove rimarrà fino al 1978 (tra l'altro sperimenta i funghi allucinogeni, anche con la sciamana Maria Sabina) con viaggi in Perù, Colombia, Cile, Bolivia, Ecuador, Brasile. Dal 1987 al '95 con sua moglie, grazie a un'eredità, gira l'Estremo Oriente, vivendo per lo più in Thailandia, a Chiang Mai, con puntate in Birmania, Cina, Malesia, Giappone e Tibet. Il 1999 lo aveva trascorso a Roma, ospite di amici italiani; nel 2000 era tornato a New York, condividendo per qualche tempo un appartamento al Greenwich Village con Gregory Corso, pochi mesi prima che questi morisse.
Il suo primo libro "Alleyways" fu pubblicato nel 1957 e da quell’anno fino al 1978 ha vissuto fuori dagli Stati Uniti, per lo più in America Latina. Fra gli altri suoi libri ricordiamo "Time Waits", "No Magic Egypt Ever Blooms" e "Pipe Dreams".
Ha partecipato nel 1989 al 10º Congresso mondiale dei poeti a Bangkok.
Una breve raccolta di poesie di Martin Matz è stata pubblicata da City Lights Italia nel 2000 con il titolo "Pipe Dream". Altre sue poesie sono reperibili cercando su riviste letterarie "on-line".
Nel 2018, con traduzioni di Raffaella Marzano, a cura di Casa della poesia, sarà edito presso la Multimnedia Edizioni una raccolta delle sue poesie, con illustrazioni del suo amico Don Martin (1931-1989).