Devono venire ancora tanti,
tanti esseri affascinanti
e puri.
Li attendo con la speranza
e non oso muovermi
né chiudere gli occhi
sul fare della sera.
Si sono annunciati nel sonno
promettendo però realmente:
amici,
antenati,
poeti morti,
angeli che dimorano
in noi e nei nostri sogni.
Ho aperto la porta alle lontananze,
le finestre al cielo, il cuore ai venienti…
Senza di loro la casa
è squallida, spopolata
come l’anima che non ha
con chi scambiare una parola,
ma con loro la trasporta
fino agli arcani lidi
della veggenza
e della sapienza
la loro ondata di luce.