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04/04/2011

I Cani Pazzi di Trieste Poesie

I Cani Pazzi di Trieste Mad Dogs of Trieste
(per Andy Clausen)

Non siamo mai stati in una guerra come questa
in tutti questi anni a guardare
la strada alle 3 di mattina,
ragazzini che palleggiano petardi nei cestini dei rifiuti
le ultime puttane tornano a casa
Come al solito, fermandoci nei caffè di Les Halles
dopo una notte trovavamo i robusti
uomini del mercato
e le bellissime prostitute
che riposavano gli uni nelle braccia delle altre
Le Chat Qui Peche, Le Chien Qui Fume
vivi grazie ai valzer parigini, le mani di lui sul sedere di lei
potevamo scegliere verdure crude dai bidoni degli scarti
e avere stufato di lenticchie per il giorno dopo
Le cose non sono mai state così.
Poliziotti schierati contro i giovani nella piazza del villaggio
prendono i più docili come amanti, e deviano gli altri
nei condotti della carcerazione
I cani pazzi di Trieste
su cui contavamo per abbattere lo status quo
morto e imputridito, per dare uno scossone qua
e là, predatori dell’ordine grasso e calcificato,
sono svaniti come racconti
Li afferravamo con le tese dei loro cappelli
che tenevano la maggior parte della faccia in ombra
e qualche volta quelle voci
una alla volta
si trasformavano in onde
come cicale sugli alberi d’agosto, fischiettando
arretrando, e le parole scivolate sotto
le cortine del potere, facevano piccoli cambiamenti,
facevano oscillare un precario equilibrio, e portavano soccorso
Quei branchi non incrociano i viali
adesso nelle città antiche, nessuna cabala politica
dietro noi guarda il mondo con
occhi pienamente
consapevoli
le voci liriche corpi arcobaleno
i tuoi amici i miei amici nessuno è rimasto
tranne i cani pazzi di Trieste mentre
noi percorriamo le strade.
(for Andy Clausen)

We have never been in a war like this
in all the years of watching
the street at 3 a.m.,
kids lobbing cherry bombs into garbage cans
the last hookers heading toward home
It used to be, stopping in Les Halles cafes
after a night we could find the strong
men from the market
and the beautiful prostitutes
resting in each other's arms
Le Chat Qui Peche, Le Chien Qui Fume
alive with Parisian waltzes, his hands on her ass
We could pick up raw produce from discard bins
and have lentil stew for tomorrow
Things have never been like this.
Cops square off against teenagers in the village square
take the most pliant as lovers, and re-rout the rest
into chutes of incarceration
The mad dogs of Trieste
we counted on to bring down the dead
and rotting status quo, give a shove here
and there, marauder the fattened and calcified order,
have faded like stories
We used to catch them with their hat brims
keeping most of the face in shadow
and sometimes those voices
one by one
turned into waves
like cicadas in the August trees, whistling
receding, and the words crept under
the curtains of power, made little changes,
tilted precarious balance, and brought relief
Those packs don't crisscross the boulevards
now in the ancient cities, no political cabal
behind us watches the world with
eyes entirely
cognizant
the lyrical voices rainbow bodies
your friends my friends nobody left
but the mad dogs of Trieste as we
cover the streets.
Raffaella Marzano