Del giardino d'estate
ci rimane la cenere,
appena questo abisso
da dove non si vedono altro che bianchi trifogli.
Malgrado la morte
qualcuno canta a un paese sconosciuto,
forse nel suo dolore c'è la sorte,
quel destino che a noi era negato.
Tutto è polvere ormai nelle nostre mani,
canzone: non cercare più, non sperare;
teniamo la libellula
senza sognare che duri la stagione.
Il giardino senza scale
conserva i beni e i mali;
ma non c'era qui una primavera,
un corpo che slittava fra gli alberi?
Del jardín en verano
nos queda la ceniza,
apenas ese abismo
desde donde no vemos sino tréboles blancos.
A pesar de la muerte
alguien canta a un país desconocido,
acaso sea su duelo la ventura,
aquel destino que nos fuera negado.
Todo es ya polvo en nuestras manos,
canción: no busques ya ni esperes;
tengamos la libélula
y no soñemos la estación que dura.
El jardín sin escalas
guarda bienes y males,
mas, ¿no había aquí una primavera,
un cuerpo que pasaba entre los árboles?