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04/04/2011

Metamorfosi del giardino Poesie

Metamorfosi del giardino Metamorfosis del jardín
Del giardino d'estate
ci rimane la cenere,
appena questo abisso
da dove non si vedono altro che bianchi trifogli.
Malgrado la morte
qualcuno canta a un paese sconosciuto,
forse nel suo dolore c'è la sorte,
quel destino che a noi era negato.
Tutto è polvere ormai nelle nostre mani,
canzone: non cercare più, non sperare;
teniamo la libellula
senza sognare che duri la stagione.
Il giardino senza scale
conserva i beni e i mali;
ma non c'era qui una primavera,
un corpo che slittava fra gli alberi?
Del jardín en verano
nos queda la ceniza,
apenas ese abismo
desde donde no vemos sino tréboles blancos.
A pesar de la muerte
alguien canta a un país desconocido,
acaso sea su duelo la ventura,
aquel destino que nos fuera negado.
Todo es ya polvo en nuestras manos,
canción: no busques ya ni esperes;
tengamos la libélula
y no soñemos la estación que dura.
El jardín sin escalas
guarda bienes y males,
mas, ¿no había aquí una primavera,
un cuerpo que pasaba entre los árboles?
Martha L. Canfield