Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

Nettunaria Poesie

Nettunaria Neptunaria
quattordici febbraio. le correnti
trascinano su di me macchie di carburante
come nuvole di gloria senza senso.
se mi fermo a sfiorare la superficie
intuisco brezze, luce dall’altra parte
a increspare la mia pelle
per il crepuscolo delle crociere.
aspetto ancora un navigante astuto
da odiare, marinaio di strategie
chiare, amato dagli dèi, rotte
oblique verso il faro di due trecce
per salvarlo, forse mio malgrado.
è odisseo la mia nostalgia, perché ormai
non vale la pena convocare tempeste:
il mio regno è una vasca d’annegati.
arrivano senza chiamarli. sommersi
nella terra, non c’è piacere nella loro cattura.
di notte mi affaccio sulle stelle,
ripasso i loro percorsi, detto nomi
di vènti al silenzio, di leggende
che stracciavano le vele degli alberi maestri,
ma ormai nessuno naviga, né vede;
nella profondità ascolto mostri
che gli umani ignorano, vivo
sconosciuto nei sogni dei naufraghi,
prigioniero nelle mie stesse alghe, trasparente
come un dio che invecchia,
solitario
dove il durare non ha fondamento.
catorce de febrero. las corrientes
arrastran sobre mí manchas de carburante
como nubes de gloria sin sentido.
si me paro a rozar la superficie
intuyo brisas, luz del otro lado
que rizarán mi piel
para el crepúsculo de los cruceros.
sigo esperando un navegante astuto
a quien odiar, marino de estrategias
claras, amado de los dioses, rumbos
oblicuos hacia el faro de unas trenzas
que le salven, tal vez a mi pesar.
es odiseo mi nostalgia, y es que
ya no vale la pena convocar tempestades:
es mi reino una bañera de ahogados.
vienen sin que les llame. sumergidos
ya en tierra, no hay placer en su captura.
por la noche me asomo a las estrellas,
repaso sus caminos, dicto nombres
de vientos al silencio, de leyendas
que rasgaban las lonas en los mástiles,
pero nadie navega ya, ni ve;
en la profundidad escucho monstruos
que los humanos desconocen, vivo
ignorado en los sueños de los náufragos,
preso en mis propias algas, transparente
como un dios que envejece
solitario
donde durar no tiene fundamento.
Alessandro Ghignoli