Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

In un folle imbuto...

In un folle imbuto...
In un folle imbuto cartilagini e muco,
unghie e falangi, bulbi germinali e scuro
cervello, l’ascia d’osso e di rame a
scagliarsi precisa, a staccare l’olmo dal
croco, l’acqua dal fuoco, il sale
dall’onda, sbrandellato andavo sull’ombra e
tutt’intero nell’ombra morivo, amavo
ingannarmi che la Natura in sé mi prendesse,
in sé mi perdesse, sapere che Eraclito aveva affermato
nel flusso mortale dei fiumi il perno del
tutto maiuscolo mi strappava ai miei astri, mi sputava nel
vuoto, e ogni pulviscolo di saliva e di sangue e
di sperma si confonde e si fonde nel folle imbuto dei noviluni,
dei giorni, dei venti, degli aromi emollienti: e sono io
il bricoleur – leggi: scriba – che raccatta
scarti latini e a uno a uno li saggia
nell’attrito infinito di un’altra lingua che mai vedrà nascere.