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04/04/2011

i-versi-si-danno-la-mano-giacomo-scotti Introduzione

I versi si danno la mano In questo libro Giacomo Scotti chiama a raccolta, attorno ai suoi versi, i versi di amiche e amici poeti. E Gianluca Paciucci risponde, cura, organizza. Poesia, quindi, è andare verso l’altro sé, differente per misure e sensibilità, ma unito in quella ricerca incessante che sono la vita e la scrittura.
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I versi si danno la mano 2023 979–12–80488–18–3 96 Mediterranea Gianluca Paciucci
13,00 €
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In questo libro Scotti chiama a raccolta, attorno ai suoi versi, i versi di amiche e amici poeti. Poesia, quindi, è andare verso l’altro sé, differente per misure e sensibilità, ma unito in quella ricerca incessante che sono la vita e la scrittura. Le scritture evocate e qui messe accanto alla sua sono di Juan Octavio Prenz (1932-2019), Antonio Catalfamo, Laura Marchig, Anna Volpe e Gianluca Paciucci. Si tratta di sodalizi antichi e più recenti, consolidati tra Italia e Jugoslavia: ma se quest’ultimo è, da più di trent’anni, un Paese ex, tali non sono gli affetti nati lì e altrove. Poesie d’acqua (soprattutto mari, ma anche fiumi e qualche lago), quelle di Scotti, e poesie d’immensa intimità: sono le “parole semplici in famiglia” a racchiudere il segreto di un’esistenza d’affanni e di limpide lotte, e a darle valore. E sono i segni minimi di mondi umani e animali-vegetali, in una democrazia intergenerazionale e cosmica, a dire che ne è valsa la pena, che ne vale ancora la pena. “…Fin che vivo che fare? / Stringere tra le dita / la penna o la matita / e specchiarmi nel mare…” Pena e penna, mare e Male: questo è il chiasmo di Giacomo Scotti, mai definitivo.