È un gioco grande, cara.
Giocano le parole i ritmi le rime
le immagini si abbracciano girano intorno alle luci
si bruciacchiano le ali come le farfalle
con le luci si solleticano.
Gioco di spazi
che si chiudono nelle tue labbra
e tu sei nelle labbra della vita
alito del suo mormorio.
È un gioco vero, amore mio,
gioco di nebbie che si dissolvono nell’alba
per rinascere la sera sulle distese del mare,
di leggende che vivono nelle nebbie
e poi le abbandonano
per rinascere nuove l’indomani
come piccioncini dai molli gusci di membrana,
gioco di sogni innestati sul tronco dei sogni,
di rondini che hanno intrecciato il loro nido
nelle tue pupille,
gioco di nostalgie di dolori e di grazia
gioco tuo e mio;
gioco di morte e di eternità
che veste la forma fragile e pensierosa
del tuo viso nella mia mano di maschio
di uomo; è un gioco multiforme, mio bene,
che si chiama amore.