Jaan Kaplinski è nato a Tartu il 22 gennaio 1941, sei mesi dopo l’occupazione russa dell’Estonia, da padre polacco e madre estone. Ricorda la sua infanzia come un periodo di povertà, fame e repressione. Il padre fu deportato in un campo di lavoro nel nord della Russia dove morì alcuni anni dopo. Terminata la scuola superiore, si iscrisse all’Università dove studiò filologia e linguistica francese; lo studio - afferma il poeta - gli servì in realtà per raggiungere una più profonda consapevolezza di sé e del mondo. Dopo la laurea, lavorò come linguista e traduttore; poi come sociologo ed ecologista; insegnò anche antropologia culturale all’Università di Tartu, ma si è sempre considerato prima di tutto un poeta. Ha scritto poesie, drammi, racconti e libri per bambini. Giornalista e deputato parlamentare nel periodo della glasnost, ha iniziato a viaggiare per il mondo, prima in Scandinavia, poi in Canada, USA, Cina, Grecia. La sua poesia, filosofica e spesso mistica, riflette una concezione paradossale e tragica della realtà ed esprime la difficoltà dell’uomo nel rapportarvisi. Fra i suoi modelli spiccano tra gli altri pensatori orientali come il cinese Zhuangzi, filosofi del linguaggio come Wittgenstein, i poeti romantici russi e inglesi nonché Rimbaud, Eliot ed Esra Pound. Ha tradotto, tra gli altri, Tomas Tranströmer in estone e Tomas Tranströmer è il suo traduttore svedese. Principali raccolte poetiche: "The same sea in us all", 1990, "The Wandering border", 1987, "Through the Forest", 1996, "I am the Spring in Tartu", 1991.
Ha preso parte all'edizione del 2001 di Sidaja. Incontri internazionali di poesia a Trieste. Sempre nel 2001 ha vinto il Premio Vilenica (Slovenia)