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04/04/2011

Il cammino delle comete. 2001 Pistoia Presentazione

La Festa della Toscana come occasione per riflettere anche dei tragici recenti avvenimenti mondiali e come occasione per ribadire l'impegno a favore dell'affermazione dei valori civili. La Festa della Toscana quale luogo dove si realizza l'incontro di culture e tradizioni diverse e dove ci si riconosce nei valori della pace, della fratellanza, del rispetto, della tolleranza.
Tutto questo si traduce a Pistoia nell'iniziativa "Il cammino delle comete", organizzata dal Comune, presidenza del Consiglio comunale, patrocinata dalla Regione Toscana e curata da Multimedia edizioni / Casa della poesia. Si tratta di due giorni di poesia (28 e 29 novembre, ore 21, studio Paint Factory, vicolo S. Andrea 1), con la partecipazione di alcune tra le voci più significative e intense del panorama poetico contemporaneo.
"Il cammino delle comete" (il titolo è tratto da due versi delle poetessa russa Marina Cvetaeva: "poiché il cammino delle comete/ è il cammino dei poeti") oltre che una vetrina sulla poesia contemporanea che permetterà di conoscere direttamente alcune delle espressione poetiche più originali e significative, è un percorso nella realtà e nei destini collettivi attraverso le parole della poesia, è un momento di incontro tra popoli, culture ed espressioni diverse.
Gli incontri sono articolati in due serate di letture a cui partecipano anche alcuni musicisti chiamati ad interagire con i poeti. Saranno presenti alla manifestazione i poeti: Mohammed Bennis (Marocco), Louis-Philippe Dalembert (Haiti), Agneta Falk (Svezia/Inghilterra), Sinan Gudzevic (Serbia/Croazia), Jack Hirschman (Stati Uniti), Josip Osti (Bosnia/Slovenia), Janine Pommy Vega (Stati Uniti), Eloy José Santos (Spagna), Izet Sarajlic (Bosnia) e dagli italiani Roberto Carifi, Giancarlo Majorino e Alberto Masala.
Voci poetiche provenienti da diversi paesi, che scrivono e recitano versi in lingue diverse, accomunati dall'idea che la poesia è innanzitutto strumento di solidarietà verso i propri simili. Attraverso la loro testimonianza culturale e civile di grande forza espressiva, i poeti de "Il cammino delle comete" ci ricordano quei conflitti e quelle lacerazioni che dominano la cronaca di tutti i giorni.
E' il caso per esempio dei versi di Izet Sarajlic, in cui la Storia, quella ad esempio del conflitto che si è sviluppato nella ex Jugoslavia, si intreccia con le vicende personali e con le storie "quotidiane" che hanno per teatro l'amata città di Sarajevo. Nella introduzione al suo volume di versi "Qualcuno ha suonato", tradotto in italiano da Sinan Gudzevic e Raffaella Marzano, leggiamo: "Considerato che Sarajevo è diventata, suo malgrado, la parabola amara di questo nostro tempo di grandi speranze ed enormi disperazioni, luogo della convivenza civile di razze e religioni trasformato in centro dell'intolleranza e dell'odio interrazziale, si comprende come questo libro assurga, senza alcuna forzatura da parte dell'autore o dei curatori, ad un ruolo che travalica lo stretto ambito letterario per trasformarsi in una testimonianza civile sulla umanità (e la bestialità) del secolo che si è appena concluso".
È il caso ancora degli "Arcani" del newyorchese Jack Hirschman, nei cui versi la rabbia politica si configura, in sintonia con tanta tradizione poetica americana, come uno degli stimoli più vivi per la creazione poetica, ma dove la protesta si coniuga con una grande forza emotiva, come accade nei versi dedicati all'attentato delle Torri Gemelle. O delle immagini suggestive del marocchino Mohammed Bennis, così come quelle delle poetesse Agneta Falk e Janine Pommy Vega, del serbocroato Gudzevic o del bosniaco Josip Osti, che rivelano una poesia che è occasione di testimonianza e che comunica al lettore passione civile ed emozione.