Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

majorino-giancarlo-24 Biografia

Giancarlo Majorino
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Giancarlo Majorino nasce nel 1928 a Milano, dove vive. Poeta e critico, insegna alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
È stato cofondatore e redattore responsabile della rivista culturale Il corpo, della rivista Manocomete e cofondatore e direttore della rivista di poesia Incognita. Tradotto in inglese, francese, russo, spagnolo, figura in più antologie straniere; suoi testi e saggi interpretativi sono apparsi sulle più importanti riviste italiane e su alcune riviste straniere. Numerosi i suoi testi teatrali, più volte rappresentati.
È Presidente della Casa della Poesia di Milano, che ha sede presso la Palazzina Liberty di Largo Marinai.

Majorino inizia a scrivere molto presto, valendosi pure di un clima familiare molto aperto e di discussioni continue e della partecipazione al lavoro di sua madre, autrice di romanzi e di novelle.
Per un certo periodo si dedica anche alla pittura, tappezzando le pareti di casa con disegni e tempere.
Sempre molto curioso, entra in svariate attività lavorative e culturali.
Durante la guerra sfolla con la sua famiglia a Crema, città che rimarrà un punto di grande riferimento per la sua vita poetica.
Studia intanto, ma non tanto, giurisprudenza, laureandosi conseguentemente.
Nel ’50 conosce Enrica Villain, che diventerà la sua “con-sorte”. Nel ’54, nonostante tutti i tentativi per evitarlo, fa il servizio militare. La leva però si rivela essere non del tutto negativa, anche per l’amicizia subito nata con l’astronomo Dino Proverbio.
Nel ’56 entra a lavorare in una banca e in quei tempi, più vivi che morti, si prepara al concorso di filosofia. Nello stesso anno conosce il filosofo Luciano Amodio, che era al centro di un gruppo molto agguerrito di intellettuali, tra cui lo psicanalista Fachinelli e il poeta Pagliarani.
Nel ’59 esce presso l’editore Schwarz la sua prima opera, La capitale del nord; Vittorini pubblicherà nel 1963, sulla sua prestigiosa rivista Il Menabò, un gruppo di poesie.
Nello stesso anno vince il concorso di filosofia; intanto, sempre senza soldi, si rituffa nella “bassa marea di lavori mutevoli”.
Con l’avvio dell’insegnamento di storia e di filosofia nei licei, lascia senza lacrime la banca. Per un anno, secondo la prassi, dovendo insegnare fuori Milano, sceglie Crema. Tornato, insegna all’Ottavo Liceo Scientifico, dove rimarrà 15 anni.
Nel '71 è tra i firmatari dell'Appello del settimanale L'Espresso contro il commissario Calabresi.
Nel ’76 sua mamma si ammala gravemente e muore nel 1980.
Nel 1982 lascia l’insegnamento e nel 1983 muore anche suo padre.
Impegnato di nuovo nell’insegnamento agli inizi del ’90 (alla Nuova Accademia di Belle Arti, adesso insegna semiotica, analisi della scrittura ed estetica), pubblica vari libri di poesia, partecipa a numerosi incontri in Italia e all’estero, sempre tuttavia concentrato su di un poema, iniziato nel 1969 e non ancora apparso. Nel 2007 gli è stato riconosciuto l'Ambrogino d'oro
Dirige La Casa della poesia di Milano.

Ha preso parte ai vari progetti e festival di Casa della poesia (Il cammino delle comete, Incontri di Sarajevo, Napolipoesia, Salernopoesia) ed è stato ospite della struttura nel 2002.