L'appuntamento è per il 14 e 15 giugno 2024 alla Villa romana e Antiquarium di Desenzano del Garda, per la terza edizione del Festival "Le molte lingue della poesia". Tanti gli ospiti internazionali, tante sorprese, tanta poesia. All’interno del Festival ci sarà spazio anche per una "Tappa poetica", sabato mattina 15 giugno, a Sirmione, alle Grotte di Catullo: i poeti invitati alla manifestazione visiteranno l’area archeologica di Sirmione e terranno, alle 12,30, un’improvvisazione poetica nel “Campo delle Noci”.
Il programma è foltissimo: Francis Combes (Francia), Roberto Deidier (Italia), Tarek Eltayeb (Sudan/Austria), Sinan Gudžević (Serbia), Barbara Korun (Slovenia), Genny Lim (Stati Uniti), Ada Salas (Spagna). In video saranno ricordati: Lawrence Ferlinghetti, Martin Matz, Jack Hirschman e Alfonso Gatto, Leonard Cohen, Mario Benedetti e Daniel Viglietti, Francisca Aguirre, Allen Ginsberg, Ken Smith.
Nel corso della manifestazione, un ricordo di Domenico Carrara, giovane poeta prematuramente scomparso (Atripalda 1987 – Val Camonica 2021).
Poeti e poetesse dai Balcani, dal nord Africa, dalla Francia, dalle Americhe, dalla Spagna e dal vicino Oriente approderanno nel meraviglioso scenario del lago di Garda e della Villa Romana di Desenzano, dove storia e mito si intrecciano in tracce di una cultura millenaria e qui leggeranno i loro versi in lingua originale.
L’intento, il senso profondo che sta alla base di tutto il progetto, è quello di contribuire a costruire una cultura dell’incontro, delle relazioni, dello scambio, dell’accoglienza. Far sì che la diversità possa essere vissuta come linfa vitale per il confronto, che è alla base del processo di pace e di cooperazione tra i popoli. Gli appuntamenti saranno dunque il luogo dell’incontro tra persone diverse, ma anche tra un luogo reale ed un’utopia, perché la poesia, come un magnifico giorno di pioggia, possa contribuire a ridurre la distanza tra il cielo e la terra. Ma è soprattutto il viaggio dell’immaginazione e del desiderio, l’approdo non come fine ma come inizio di un nuovo viaggio, che i moderni naviganti compiono magari non più sull’acqua, ma nell’etere, per continuare ad incontrarsi ancora.