Tomaž Šalamun (Zagabria, 4 luglio 1941) è uno dei più importanti poeti sloveni contemporanei, e uno dei maggiori esponenti della poesia modernista europea della seconda metà del Novecento.
È nato a Zagabria, capitale della Croazia, da genitori sloveni che erano emigrati negli anni trenta dalla Venezia Giulia italiana per sfuggire alla persecuzione fascista. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la famiglia di Šalamun si trasferì in Slovenia, dapprima a Lubiana e in seguito a Capodistria, dove Tomaž trascorse la maggior parte dell'infanzia. Frequentò i licei di Capodistria, Lubiana e Mostar, per iscriversi, nel 1960, alla Facoltà di Lettere dell'Università di Lubljana. Si dedicò allo studio della storia dell'arte, ma un incontro con il poeta Dane Zajc lo spinse nella via della creazione poetica.
Negli anni sessanta ha partecipato a vari movimenti studenteschi; nel 1964 fu imprigionato a causa di un articolo nella rivista "Perspektive", in cui criticava la politica culturale del regime comunista jugoslavo. Fu rilasciato dopo una settimana graze alla protesta di alcuni importanti intellettuali sloveni dell'epoca, vicini al regime. Nello stesso tempo conobbe il poeta e dissidente politico Edvard Kocbek che lo influenzò nella ricerca di un'espressione poetica autonoma.
Nel 1966, pubblica il suo primo volume di poesie, intitolato "Poker", nel quale rompe con la tradizione poetica slovena (il primo poema del volume inizia con il verso che sarebbe poi diventato famoso: "Utrudil sem se podobe svojega plemena in se izselil" - "Mi sono stancato dell'immagine della mia tribù e sono andato in esilio."). Il volume riscosse un immediato successo tra le giovani generazioni non solo in Slovenia, ma anche in altre parti dell'allora Federazione Jugoslava. Dall'altra parte, Šalamun fu duramente criticato ed accusato di "nichilismo", "decadentismo" e "individualismo distruttivo".
All'inizio degli anni settanta, cominciò a collaborare con il gruppo artistico avanguardista sloveno OHO (al quale faceva parte anche il noto filosofo Slavoj Žižek). In questo contesto, visitò gli Stati Uniti su invito del Museum of Modern Art di New York. L'esperienza americana produsse un forte impatto in Šalamun, come anche i due anni di vita in Messico (tra il 1979 e il 1981), dove conobbe la letteratura latinoamericana contemporanea.
Dalla fine degli anni settanta, ha partecipato più volte al prestigioso Iowa Writers' Workshop.
Tra il 1996 e il 1997 è stato attaché culturale presso il consolato della Repubblica Slovena a Nuova York.
In seguito si è stabilìto a Lubiana, dove vive con la moglie Metka Krašovec. Da diversi anni tieni corsi di scrittura creativa negli Stati Uniti.
Con Casa della poesia ha preso parte a "Il cammino delle comete" nel 2002, a Napolipoesia sempre nel 2002, a Salernopoesia nel 2004, agli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo nel 2010.
Tomaž Šalamun ha lasciato la vita terrena il 27 dicembre 2014.