Ci piace pensare a questi "Incontri internazionali di poesia" di Sarajevo come ad una festa, il luogo gioioso dove la poesia, che qualcuno vorrebbe confinare in tabernacoli e loculi racchiusi in cripte accessibili solo agli adepti, celebra la propria vitalità, sfugge alle classificazioni, esce dalle pagine dei libri e si fa voce, canto, rito, musica. Una festa in una città bellissima dove l’incontro tra popoli e razze ha radici antiche e tragedie recenti.
Ha ragione Claudio Magris quando contrappone in qualche modo la letteratura e la poesia alla Storia, “la poesia difende l’individuale, il particolare, le cose, i colori, i sensi e il sensibile contro il falso universale che irreggimenta e livella gli uomini. Alla Storia, che pretende di incarnare e realizzare l’universale, la letteratura contrappone ciò che è rimasto ai margini del divenire storico, dando voce e memoria a ciò che è stato rifiutato, rimosso, distrutto e cancellato dalla corsa al progresso.”
Ed è probabile che la poesia nasca dalla consapevolezza di parlare a nome di una vasta parte di mondo, materiale o immateriale, che altrimenti non avrebbe parola, quel “mondo muto” come lo chiama Francis Ponge. “unica nostra patria.”
Ed a nome di questo “mondo muto” che vogliamo ringraziare i poeti qui convenuti da vari paesi per aver scelto, per contrastare gli orrori, le tragedie, le ingiustizie del mondo contemporaneo, l’arma fragile e leggera della parola.
Li ringraziamo per averci voluto regalare la meraviglia dei loro versi, e di essere qui con noi a Sarajevo, perché, come scriveva il nostro grande amico Izet Sarajlić, a cui questi Incontri sono dedicati “Anche i versi sono contenti quando la gente si incontra”.
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Carissimi amici,
il Comune di Sarajevo e i suoi cittadini saranno felici di ospitare i grandi poeti che parteciperanno ai prossimi Incontri internazionali di poesia.
Tutti quanti non vediamo l’ora di essere in compagnia di coloro che, con molta pazienza, ma anche tanta decisione, mostrano che la lotta con le parole e la scrittura, contro il male e l’umiliazione di qualsiasi tipo, è l’unica scelta che l’uomo merita.
Voi siete uno dei punti cruciali della nostra morale, i nostri carissimi amici che amiamo incontrare e ascoltare sempre con gioia.
Siamo particolarmente felici di organizzare gli Incontri di poesia dedicati a Izet Kiko Sarajlić, come un segno di rispetto profondo nei confronti del nostro Grande Poeta.
Kiko ha indicato Sarajevo e la Bosnia Erzegovina sulla mappa letteraria mondiale. Di questo sono testimoni i numerosi premi internazionali; la cittadinanza onoraria che sta ottenendo in tante città europee; le riviste letterarie di rilievo mondiale lo paragonano ai più grandi nomi della letteratura e della poesia contemporanea mondiale.
Kiko è stato un uomo speciale che amava la gente, aperto alle generazioni future.
Abbiamo avuto il privilegio, e lo pensano molti di voi che l’hanno conosciuto e che gli erano amici, che nella nostra città sia vissuto un uomo di tal genere.
Gli amici italiani di Kiko, della città di Salerno, diranno che il legame che lui come poeta e soprattutto come uomo aveva stabilito con loro, merita di essere mantenuto e curato. Per questo motivo nel parco è stata posta da parte loro una targa a suo nome e con i poeti Europei organizzeranno un omaggio in onore del loro Collega, Poeta e Amico.
Per tutto ciò Sarajevo vi ringrazia cordialmente.
Prof. Muhidin Hamamdžić
Sindaco di Sarajevo
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L'Ambasciata d'Italia in Bosnia Erzegovina è lieta di promuovere, insieme a prestigiosi partner bosniaci ed italiani, la Seconda Edizione degli Incontri Internazionali di Poesia dedicati a Izet Sarajlić. La prima Edizione si svolse pochi mesi dopo la sua improvvisa e dolorosa scomparsa. In quest'occasione venne consegnata alla figlia Tamara la cittadinanza onoraria della Città di Salerno, destinata a Izet quando era ancora in vita, a ribadire un rapporto tra due Paesi, tra due città, tra due Poeti, il salernitano Alfonso Gatto e il sarajevese Izet.
Durante il 2003 altri momenti hanno visto consolidarsi questo legame, e tra questi la visita a Salerno di una troupe della televisione FTV al fine di produrre un documentario sul Poeta, poi trasmesso in occasione del primo anniversario della morte. Gran parte di questi contatti sono stati resi possibili dalla passione dei responsabili della «Casa della Poesia» di Baronissi, che mi preme qui ringraziare.
Siamo così giunti a questa Seconda Edizione con la consapevolezza che molto cammino comune è stato percorso e che gli Incontri potranno forse diventare un appuntamento fisso del calendario culturale di Sarajevo. La cosa mi farebbe particolarmente piacere: ho avuto modo di conoscere Izet, un uomo che ha contribuito ad onorare la terra di Bosnia, e di apprezzarne le eccezionali capacità poetiche. In suo nome si riuniranno a Sarajevo Poeti e Poetesse provenienti da molte nazioni differenti, prova evidente della rete d'affetti che Izet era riuscito a creare e prova della forza di una poesia radicata nella capitale bosniaca e al tempo stesso internazionalmente letta e ascoltata.
Sarà un'Edizione bella e piena di emozioni come quella dello scorso anno: lo dobbiamo a Izet, come segno di riconoscenza per ciò che ha scritto e detto, lo dobbiamo alla città e al Paese che ci ospita. In questo modo anche la Cultura e l'Arte contribuiscono alla ricostruzione di una Bosnia Erzegovina che potrà ritornare ad essere, in tempi non lontani, ne sono certo, una serena terra di pace e di benessere.
S. E. Saba D'Elia.
Ambasciatore d'Italia in Bosnia Erzegovina
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Izet Sarajlić, da Presidente onorario, è stato il patriarca di quella grande famiglia poetica che è la struttura di Casa della poesia, della quale con la sua presenza ha favorito la crescita e l’affermazione a livello internazionale.
Oggi Casa della poesia con i suoi progetti, eventi, libri, poeti, musicisti, laboratori, siti web, e con un circuito di appassionati che la seguono, è diventata una realtà consolidata del panorama internazionale.
Dopo la scomparsa di Izet abbiamo subito desiderato, con un po’ di senso di colpa per non averlo fatto prima, realizzare un sogno: portare molti dei suoi amici poeti a Sarajevo. Naturalmente l’impresa era complessa e sembrava superiore alle nostre forze. Ma la nostra caparbietà e l’aiuto generoso di tante istituzioni italiane e bosniache insieme a quelle di tanti altri paesi, hanno realizzato lo scorso anno un vero piccolo miracolo. Un miracolo che si ripete quest’anno e che ci auguriamo diventi un appuntamento stabile.
Questi Incontri internazionali di poesia testimoniano il consolidato legame tra i nostri paesi e le nostre città. A Salerno sulla tomba del suo amico Alfonso Gatto, l’epigrafe di Eugenio Montale recita: “per cui vita e poesia furono un’unica testimonianza d’amore” e ci è sembrata che questa si addicesse perfettamente anche a Sarajlić, quasi ad unire di nuovo i due poeti amici e ora anche “concittadini”.
Vogliamo ringraziare in modo particolare il Sindaco di Sarajevo, Prof. Muhidin Hamamdžić, S.E. l’Ambasciatore d’Italia in Bosnia Erzegovina Saba D’Elia, e tutte le istituzioni culturali e politiche d’Italia, Bosnia Erzegovina, Slovenia, Olanda, Portogallo, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Svizzera, che hanno contribuito a rendere reale un progetto partito da un sogno.
Gli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo, nati in ricordo di Izet, sono la testimonianza del nostro impegno e della nostra gratitudine per aver avuto la fortuna di condividere un tratto del nostro percorso culturale e di vita con un uomo e un poeta straordinario.
Raffaella Marzano e Sergio Iagulli
Casa della poesia