Ci piace immaginare Napolipoesia più che come un festival come una festa, il luogo dove la poesia, che qualche sacerdote vorrebbe confinare in tabernacoli e loculi racchiusi in cripte accessibili solo agli adepti, celebra la propria vitalità, sfugge alle classificazioni ma non alle contaminazioni, esce dalle pagine dei libri e si fa voce, e si fa canto e si fa musica e si fa danza e azione e perfino video o segno grafico o qualunque altra cosa serva per poter esprimere l’inesprimibile, la contraddizione più radicale, quella che in questo secolo che muore ha visto struggersi le fiamme fulgide di Artaud e Majakowskij, di Silvia Plath e Meridel Le Sueur, di Dino Campana e di Pasolini, di Jack Kerouac e di Roque Dalton, e ancora di tanti altri poeti e banditi nel senso letterale del termine.
Dunque una festa in un luogo dove la storia sfuma nel mito, dove l’incontro tra i popoli e le razze ha radici antichissime e problemi attualissimi, dove il mare sfida la terra e il fuoco del vulcano minaccia il cielo, per ricordarci che tutto ciò che è vivo è in perpetuo movimento, che la storia non è affatto finita, ma anzi si arricchisce di sempre nuove ed impreviste varianti.
Una visione dinamica quindi ispira Napolipoesia, una possibilità di incontro tra poeti di diverse tendenze e continenti, ma anche tra poeti e musicisti, e di tutti con tutti, al di là dei ruoli che da sempre ci stanno troppo stretti.
Tempo per le verifiche ce ne sarà, perché il progetto si proietta ben al di là dei tre giorni di festa ipotizzando nuove e diverse occasioni di incontro; ma quello che ci rassicura sull’esito della nostra scommessa è la certezza della qualità che ha orientato le nostre scelte, consentendoci di annoverare con orgoglio tra gli amici che partecipano a questa prima edizione della manifestazione e quelli che solo per motivi contingenti non sono presenti, voci di primissimo piano nel panorama internazionale della poesia.
Multimedia Edizioni / Casa della poesia
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Qualcuno ha detto che si può togliere persino il cibo all’essere umano, purché non lo si privi della poesia, che ne nutre l’animo, i sentimenti, le passioni. Non pretendiamo, ovviamente, di prendere in parola il pur autorevole ammonimento, ma, a scanso di guai peggiori, vogliamo che ai nostri concittadini uno spazio per ascoltare, dire, vivere poesia non manchi.
E doveva trattarsi di uno spazio magico, unico nel suo genere, quale quello da poco restituito alla città, dell’incomparabile Parco Archeologico Urbano del Pausilypon, grazie alla iniziativa e collaborazione della Soprintendenza e del Comune di Napoli. Qui per alcuni giorni avremo come dei concerti di voci, immagini, versi, evocazioni, in un’esperienza che si preannuncia unica nel suo genere, e che certamente per Napoli lo è.
Naturalmente, questo deve essere solo l’inizio; occorre sforzarsi e cercare i modi giusti perché la poesia abbia casa nella nostra città, dimora stabile intendo. Essa deve e può accompagnare i nostri passi, dare voce a chi non ce l’ha, consentire a tutti di immedesimarsi, rivestire di parole gli atti del nostro vivere, i moti dei nostri cuori.
In più la poesia ha certo anche una funzione civile, educativa, di socialità, alla quale la comunità intera può e deve fare ricorso, per crescere, per fortificarsi, per vivere meglio se stessa e le razioni con l’altro da sé.
Con questi auspici nasce NAPOLIPOESIA ’99, con il sostegno dell’Amministrazione e dell’Assessorato all’Identità all’iniziativa curata da Multimedia Edizioni, cui va il convinto plauso e l’augurio di pieno successo.
Guido D’Agostino
Assessore all’Identità, Cultura e Promozione dell’Immagine
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Convinti come siamo che la politica non sia solo la capacità di governare il presente ma anche la necessità di immaginare il futuro, non possiamo limitarci a sfruttare le pur consistenti ricchezze culturali e paesaggistiche del nostro territorio, ma dobbiamo creare le condizioni più favorevoli alla crescita di un’offerta di qualità.
L’Assessorato al Turismo della Regione Campania ha sostenuto Napolipoesia ‘99 individuando in essa un modello di iniziativa che coniuga la valorizzazione delle risorse esistenti (il Parco Archeologico del Pausilypon, il paesaggio universalmente noto del golfo di Napoli) con la proposta culturale internazionale che, oltre all’attrazione immediata dell’incontro di culture provenienti da vari continenti, funge anche da amplificatore delle nostre risorse verso quei paesi e continenti.
La presenza dei poeti, che con la loro voce e le loro lingue diverse creeranno un momento non solo di grande fascino, ma anche di testimonianza culturale e civile, ricordandoci con i loro versi quei conflitti e quelle lacerazioni che ancora alla vigilia del terzo millennio dominano la cronaca di tutti i giorni, questa presenza così pregnante ci consente di immaginare per la nostra Regione un futuro da protagonista nello sviluppo dell’incontro e del dialogo tra i popoli, che oggi si impone con ancora maggior vigore quale unica strada da percorre per tentare di risolvere i complessi problemi che incombono sul futuro dell’umanità.
È auspicabile quindi non solo il successo di questa manifestazione, che ci auguriamo pieno ed incondizionato, ma anche il radicarsi di questo tipo di iniziative che contribuiscono notevolmente alla crescita della cultura e dell’immagine della nostra realtà.
Andrea De Simone
Assessore al Turismo della Regione Campania